Un gatto randagio si accomoda nel presepe a Narni: scoppia la polemica

Si dice, da anni, che “a Natale siamo tutti più buoni”. Sarà vero? La polemica per il gatto nel presepe di Narni suggerirebbe decisamente di no. La vicenda che stiamo per raccontarvi ha dell’assurdo e macchia di un retrogusto amaro il buonumore delle feste.

Fonte: Presepe Narni (Facebook – Luca Tramini) 

Narni è una cittadina collocata provincia umbra di Terni, dove questo per queste Natale, nel Duomo, è andato in scena il presepe. Con la dolcissima variazione documentata nella foto qui sopra.

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Questo micio non ha nome; è un randagio come molti, che come tutti noi nel gelo invernale è alla costante ricerca di un luogo caldo e accogliente. La paglia del presepe che generalmente ospita il Bambin Gesù deve essergli apparsa proprio così, e deve essere risultata proprio confortevole a giudicare da come dorme beato.

A pubblicare lo scatto è stato l’assessore comunale del M5s, Luca Tramini, che lo ha sottotitolato così: “Narni è differente. Ha trovato, giustamente anche lui, un posticino caldo e comodo”.

E noi condividiamo questa opinione, sottolineando che come il presepe si trovi all’interno del Duomo. Non è da tutti permettere, e anzi incoraggiare vista la calda accoglienza, l’ingresso degli animali in un luogo sacro. In sostanza, nella foto è ritratto tutto lo spirito di accoglienza che dovrebbe essere proprio del Natale.

Eppure, non a tutti questo è piaciuto. La polemica per il gatto nel presepe di Narni è ben presto esplosa, in forma di commenti che, inizialmente, sono stati rimossi. In un secondo momento, l’autore ha deciso di eliminare completamente il post.

Forse, chi ha avvelenato uno scatto così dolce con parole sgradevoli non sa che non solo, secondo una leggenda, il piccolo Gesù venne riscaldato anche grazie a una mamma gatta, mentre secondo un’altra versione fu un micio che Maria e Giuseppe scelsero di tenere con sé nella stalla; una decisione saggia, perché il felino finì per proteggere il bambino da Satana, presentatosi in forma di serpente, e per intralciare la strada alle mani umane che volevano, in seguito, ucciderlo. Per fortuna, la storia ha un lieto fine, perché questo micio coraggioso si riunì alla Sacra Famiglia e venne battezzato Michele. Non solo: sapevate che la “emme” presente sulla fronte dei gatti tigrati sarebbe stata un dono della Madonna?

Forse sono solo leggende: ma a noi, questo cattolicesimo piace più della cultura inflessibile che non accetta la presenza di una creatura bisognosa nella stalla.