Un necrologio sul Corriere della Sera in onore del micio Eros
Quando muore il nostro pelosetto, tutti noi vogliamo, per lui o lei, qualcosa di meglio dell’inceneritore. Chi di noi non ha mai scelto di scavargli una tomba in un angolo del giardino, o di dedicare un angolo di casa alla sua fotografia e ai suoi giochini? C’è chi, come i pescatori di Grottammare, ha eretto un tumulo di tutto rispetto. Nel 2012, un facoltoso signore ha fatto pubblicare un necrologio sul Corriere della Sera in onore del micio Eros.
Il 18 dicembre 2012 i lettori del Corriere della sera, al posto degli usuali annunci pubblicitari, si sono trovati davanti la foto di questo micio, assieme al suo nome e all’epitaffio scelto dal suo umano per commemorarlo.
Un gesto che ha commosso i cuori più teneri, ma che ha invece suscitato critiche e dubbi tra i più inquisitori e i più polemici. C’è stato chi si è chiesto se quel paginone dedicato al compianto Eros non fosse in realtà l’inizio di una campagna pubblicitaria, e chi ha criticato l’anonimo signore per aver “sperperato” una cifra esagerata in qualcosa di assolutamente non necessario, insultando con la sua spesa chi a fine mese non arriva.
Sì, perché quello che ha scatenato a suo tempo tanto chiacchiericcio è il costo di questo necrologio sul Corriere della Sera in onore del micio Eros: un costo pari a una cifra non precisata che oscilla tra i 30.000 e i 40.000 euro.
Si tratta forse di una minuzia per chi naviga nell’oro, una spesa come tante, ma che diritto abbiamo noi di criticare un gesto del genere quando è stato l’amore a spingere la mano di questo signore? Siamo sinceri, forse che non verrebbe in mente qualcosa di simile a chi non se lo può economicamente permettere, se avesse più denaro a disposizione? E per quanto riguarda quanti hanno sospettato di una subdola campagna pubblicitaria… è davvero impossibile credere alla sincerità di un cuore?
Bisognerebbe imparare, a volte, a rispettare un amore profondo come quello tra Eros e il suo umano, astenendosi da critiche e commenti acidi.