Un saluto a Luis Sepúlveda, amante dei gatti, cantore di felini… e non solo
Ci sono, a questo mondo, persone dotate di una sensibilità straordinaria e, al contempo, talenti fuori dal comune. Era questo il caso di uno scrittore cileno, ben noto al pubblico italiano come autore del romanzo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Era, purtroppo, perché il Covid-19 se lo è portato via. Ed è quindi il tempo di un saluto al Luis Sepúlveda, amante dei gatti e cantore di felini. L’ultimo, almeno terreno.
Il romanzo sopracitato di Luis Sepúlveda, e con esso il suo autore, hanno guadagnato fama e pubblico anche grazie al film omonimo.
Eppure, non è la sola occorrenza letteraria firmata Sepúlveda in cui compaiono le nostre tigri domestiche. Dalla stessa penna proviene Storia di gatto e del topo che diventò suo amico, che fa parte della cosiddetta Trilogia dell’amicizia.
Tanto, in rete, si trova sulle disavventure di Zorba e della gabbianella Fortunata, o sul gatto Mix e il topino Mex, diventati amici grazie a una discussione sul muesli.
A nostro soggettivo giudizio, però, un saluto al gattofilo Luis Sepúlveda degno di tal nome non si può definire senza queste bellissime parole dell’autore, in cui racconta la vicinanza che sentiva con le nostre tigri d’appartamento.
Proprio Zorba, il papà di Fortunata, contempla, dopo che la sua protetta ha finalmente spiccato il volo:
Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante. Che vola solo chi osa farlo.
Anche noi, ora, a modo nostro, siamo sull’orlo di un baratro. Ci attende, forse, una vita diversa. Non per questo, però, peggiore per forza. Il baratro può insegnare, ispirare, portare a un volo che sembrava impensabile, a nuove e migliori risoluzioni.
Luis Sepúlveda ha abbandonato questa terra, ma noi non lo dimentichiamo. Né lui, né i suoi insegnamenti.