Una coppia pensa di aver salvato un gattino randagio ma poi scopre che si tratta di una lince
Il buon cuore non si rinnega, né si rifiuta, mai, e merita sempre un elogio. Qualche volta però la sollecitudine porta a commettere errori di… identificazione e valutazione, come è successo recentemente negli Stati Uniti e per la precisione nel Tenneseee, dove una coppia ha scambiato un cucciolo di lince per un gattino!
La ben intenzionata coppia ha avvistato la piccola lince mentre era intenta a scorrazzare e vagabondare nel cortile dietro casa, un’area che negli Stati Uniti è spesso nota per essere attrezzata con comode panche per il relax. Così, alla vista del cucciolo, ha fatto ciò che chiunque con buon cuore tenterebbe: lo ha acchiappato e si è recata presso un rifugio. Non solo, ha persino dato la disponibilità a ospitarlo fino ad adozione definitiva.
Fortunatamente la True Rescue, l’associazione scelta dalla coppia, si è accorta immediatamente di non aver di fronte un cucciolo di gatto domestico. A svelare l’arcano, per la precisione, sono state alcune delle caratteristiche più note delle linci: le zampe posteriori notevolmente lunghe, la coda corta, le zampe di una certa misura (e, aggiungeremmo noi a giudicare dalla foto, gli artigli notevoli) e inoltre la colorazione del manto.
Quindi, con le migliori intenzioni, una coppia ha scambiato un cucciolo di lince per un gattino e stava per prenderselo in casa. Purtroppo, l’indole selvatica dell’animale si sarebbe in ogni caso presto resa incompatibile con la convivenza con l’uomo e con il benessere delle mura di casa e dell’animale stesso.
Che fine ha fatto la piccola lince? È stata trasferita al For Fox Sake Wildlife Rescue, un centro di riabilitazione per le specie selvatiche che si trova a Chattanonga. Qui le è stato dato il nome di Pearl ed è stata collocata insieme a Ruby, un altro esemplare di lince femmina, e presto saranno entrambe rimesse in libertà. Le due linci hanno stretto un forte legame, tanto che Ruby si comporta con Pearl proprio come farebbe una sorella maggiore.
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Per noi che viviamo in città, una disavventura simile è quasi impossibile. Eppure, esistono aree in cui i confini sono molto labili e l’uomo si interfaccia più spesso del previsto con il selvatico. Tutto sta a come ci si vuole porre verso la natura, in questo caso.