Durante una vacanza a Lavaggiorosso, incantevole frazione nelle alture di Levanto, una gatta britannica di sei anni, Carmelka, dal manto grigio chiaro con sfumature lilla, si è smarrita. L’episodio risale al 30 giugno 2024, quando Carmelka è scappata da un parcheggio, lasciando i suoi affezionati compagni di vita in preda all’angoscia. Nonostante gli sforzi immediati, la famiglia, proveniente dalla Polonia, è stata costretta a tornare a casa senza la gatta.
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La mobilitazione della comunità locale
La scomparsa di Carmelka ha scatenato una straordinaria mobilitazione sul territorio, in particolare attraverso il gruppo Facebook “Animali smarriti e ritrovati Levanto Val di Vara e dintorni”. Gli appelli condivisi riportavano messaggi accorati e dettagli pratici per il ritrovamento della gatta.
Non mancavano aggiornamenti su iniziative organizzate in collaborazione con volontari locali per installare fototrappole e successivamente trappole nella zona del parcheggio dove Carmelka era stata avvistata per l’ultima volta. L’appello esortava chiunque avesse avvistato la gatta a contattare immediatamente gli organizzatori.
Il ritrovamento e il viaggio della speranza
La svolta è arrivata mesi dopo grazie al microchip, che ha consentito di identificare Carmelka con certezza. Informata del ritrovamento, la famiglia non ha esitato: si è messa in viaggio per affrontare ben 1.700 chilometri, determinata a riportare a casa la loro amata gatta. La signora Joanna, umana di Carmelka, ha postato una foto della gatta finalmente a casa e ha ringraziato tutta la comunità per l’impegno profuso.
E non è mancato l’aggiornamento della signora Marta Rugiati, colei che ha chiamato tutti i volontari e gli abitanti di Lavaggiorosso all’appello e ha fatto sì che Carmelka potesse tornare dalla sua famiglia.
Questa storia è il racconto di una famiglia che è disposta a tutta per il suo gatto, ma anche un esempio tangibile dell’importanza della collaborazione comunitaria e dell’uso del microchip. La mobilitazione di volontari e cittadini di Lavaggiorosso è stata fondamentale per il lieto fine di questa vicenda.
Il microchip, strumento indispensabile per identificare gli animali, si è rivelato ancora una volta cruciale, dimostrando quanto sia importante per chi si prende cura di animali domestici provvedere alla sua installazione e mantenere aggiornate le informazioni registrate.