Una gatta è salita sulle spalle dell’Imam durante la preghiera per il Ramadan

Come ogni gattofilo accanito sa, leggenda narra che Maometto amasse molto i gatti e in particolare la sua Muezza. Ebbene, come traspare anche dalla gestione dei randagi a Istanbul, parrebbe proprio che questo amore sia sopravvissuto alla prova del tempo.

Una ennesima dimostrazione? In Algeria, un gatto si è intrufolato in una preghiera per il Ramadan, e nessuno lo ha scacciato. Anzi!

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Le immagini racchiudono buona parte della storia, ma non tutta. Ecco perché vi consigliamo la visione del breve video che segue, e che include l’intera sequenza dell’accaduto.

Il nome di questo Imam è Walid Mehsas, e nel momento di questa visita inattesa stava recitando il Tarawih, una preghiera recitata dai musulmani da un’ora e mezzo dopo il tramonto a poco prima dell’alba. Ci troviamo, per la precisione, nella moschea Abu Bakr al-Siddiq, nella provincia algerina di Bordj Bou Arreridj.

Dal video si sente bene che il volume della preghiera è piuttosto alto, eppure il gatto, anzi, con ogni probabilità la gatta visto il suo manto tricolore, non ne pare affatto disturbata. Anzi, si avvicina persino alla fonte del suono, ovvero l’Imam Mehsas.

La naturalezza con cui sale sulle spalle dell’uomo suggerisce un legame precedente, già forgiato, o in alternativa una frequentazione non sporadica della moschea e dei suoi occupanti. È da notare, infatti, come anche nessuno degli altri presenti si scomponga quando la micia si struscia sulle loro gambe, alla fine del video.

Insomma, un gatto si è intrufolato in una preghiera per il Ramadan e ne ha ottenuto coccole e gentilezza.