Zola, il gatto di Sestu assassinato “perché miagolava”
C’è davvero poco da dire: chi ama gli animali non potrà mai capire cosa passi nella testa di una persona piena di odio e priva di empatia, o cosa spinga a crudeltà gratuite verso un essere innocente e senza colpe. Di certo ci vuole un cuore di pietra per uccidere un gatto per un “miagolio di troppo”, e una vena davvero sadica per sbattere poi in faccia a chi lo amava il suo corpicino. Questa è l’incredibile storia di Zola, il gatto di Sestu assassinato perché miagolava.
Zola era soltanto un cucciolo quando ha incrociato la sua strada con quella di due coniugi di Sestu noti per la loro compassione e il loro impegno attivo verso gli animali. Da randagio che era ha guadagnato una amore e cure, crescendo in uno stupendo gattone adulto che amava vagabondare nel vicinato.
Anche la notte tra il 5 e il 6 agosto 2016 Zola era in giro. Sembra che abbia miagolato una volta di troppo, o forse semplicemente un individuo non identificato aveva semplicemente troppa cattiveria nell’animo per tollerarne la presenza un solo giorno di più. Zola, quella notte, è stato barbaramente ucciso; e non solo, il mostro che lo ha aggredito e deturpato si è spinto a gettare il suo corpicino martoriato nella veranda dei due coniugi che gli avevano salvato la vita qualche anno prima.
Ora i due coniugi di Sestu chiedono, a chi sa, di parlare. I sospetti non mancano, ma per individuare con certezza il responsabile servono delle prove. E loro sono intenzionati a fare tutto il possibile perché il responsabile paghi, come la legge italiana prescrive nell’articolo 544-bis del Codice Penale:
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi.
Zola, il gatto di Sestu assassinato, merita giustizia. Niente cancellerà mai l’immagine di quel corpo sulla veranda, ma la giustizia è qualcosa che come esseri umani dobbiamo a questo gatto e a chi lo ha amato.