Celebrità animaliste: chi sono?

ian-somerhalder-007Qualunque cosa si pensi del mondo dorato dei divi e delle star, bisogna ammettere che il giusto testimonial talvolta è proprio l’ingrediente giusto per fornire la svolta a una campagna animalista. Vi siete mai chiesti, di fronte allo schermo di un cinema o con una canzone negli auricolari, se coloro che state vedendo ed ascoltando condividano lo stesso rispetto e la stessa volontà di lottare per il mondo animale?

Cominciamo, essendo in Italia, da qualche nome italiano. Lucilla Agosti, Marco Berry, Maria Luisa Cocozza, Licia Colò, Francesco Facchinetti, Vittorio Feltri, Franz, Enzo Iacchetti, Paola Maugeri, i Perturbazione, Kris Reichert e Massimo Wertmüller: hanno posato tutti gratuitamente, per beneficenza per il calendario OIPA 2015, e sono tutti animalisti convinti. Tanto per fare qualche esempio, Francesco Facchinetti la scorsa estate ha difeso un cane picchiato dal proprio “umano”, e Vittorio Feltri è un noto gattofilo che non manca mai di pubblicare foto del proprio micio.

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All’elenco non si può non aggiungere l’Onorevole Brambilla, i cui tentativi continui di penetrare la barriera di insensibilità verso gli animali, talvolta estremamente resistente, meritano un applauso sentito.

Se vogliamo, poi, continuare questo viaggio oltre le nostre coste, non c’è certo carenza di nomi da citare. Forse non tutti sanno che star come Demi Moore, Alec Baldwin e Charlize Theron sono impegnate su diversi fronti nella lotta a favore dei diritti animali; mentre Baldwin parla a favore dell’organizzazione “People for the Ethical Treatment of Animals”, la Moore combatte per l’abolizione dell’uso dell’uncino da addestramento contro gli elefanti e la Theron utilizza la propria immagine per salvaguardare i rinoceronti neri. Quanto a Sophia Bush (One tree hill) e Kristen Bell (Veronica Mars) sono entrambe devote a promuovere le adozioni di animali da compagnia, la Bell in particolare è testimonial dell’Helen Woodward Animal Center. Le due attrici potrebbero certamente lavorare in team con Ryan Gosling, che si preoccupa di migliorare le condizioni degli animali da allevamento: un problema di rispetto animale certamente non meno pressante, e complementare. Chiudono questo corteo di attori dal cuore buono Ellen DeGeneres, Ian Somerhalder e Norman Reedus. Ellen DeGeneres è co-proprietaria di “Halo”, un gruppo per la cura degli animali che propone allo scopo un approccio olistico; Norman Reedus, star di The walking dead, ha prestato il suo volto per la nuova campagna della Cruelty Free International contro i test su animali.          Norman Reedus

                                

Ian Somerhalder, star di The vampire diaries, si spinto fino a fondare la Somerhalder Foundation, con lo scopo di promuovere le adozioni e i rifugi no-kill, vale a dire che non praticano eutanasia sui loro ospiti. L’associazione è al momento impegnata a fondare un proprio rifugio.

Altra campagna animalista piuttosto singolare, sebbene per ragioni differenti, è quella di Chloe Moretz (Carrie). Avendo preso a cuore la causa dei koala, ha deciso di sostenere l’organizzazione Heart Koala Project stampando un ritratto raffigurante lei stessa con un koala su un buon numero di t-shirt; il ricavato va ovviamente all’Heart Koala Project.

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Infine, anche il mondo musicale non manca di dare il proprio contributo all’impegno verso i nostri quattro zampe. Sarah McLachlan, supporter dell’American Society for the Prevention of Cruelty to Animals (ASPCA), ha raccolto oltre 30 milioni di dollari a favore dell’associazione grazie ai proventi delle vendite del suo singolo Angel, mentre la cantante americana Kesha ha parlato apertamente contro la crudeltà verso animali selvaggi come foche, leoni e squali, nonché supportato i cosmetici non testati su animali.

In chiusura, un bonbon direttamente dalla International Anti-Fur Coalition. Noa Lembersky ha prestato la sua voce a questa canzone straziante, che descrive un destino a cui a volte, e in alcuni paesi, neanche i nostri amici gatti fuggono: la produzione di pellicce. Non è piacevole neppure pensarci, ma ancora una volta: ogni mezzo è buono per far crescere la consapevolezza di orrori come questi.

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