Gatti e vichinghi: un tempo solcavano i mari assieme, chi lo avrebbe detto?

Per quanto il rapporto tra acqua e gatti sia ritenuto dai più come di semplice odio, esiste più di un gatto, storicamente e attualmente parlando, che ama invece molto percepire sotto le zampe il dondolio di un’imbarcazione e magari anche farsi un bagno. Trim, il gatto che circumnavigò l’Australia, ne è un esempio lampante, così come Georgie, marinaio dei giorni nostri assieme ai suoi umani, che vive letteralmente su di una barca. Forse date queste premesse forse non stupirà più di tanto il fatto che gatti e vichinghi andassero a braccetto e condividessero le navi…

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Fonte: http://thedockyards.com/

La rivelazione giunge da uno studio del 2016 effettuato da Eva-Maria Geigl, genetista evolutivo presso l’Institut Jacques Monod di Parigi, e presentata presso il Simposio Internazionale di Archeologia Biomolecolare tenutosi questo settembre.

Esaminando diversi siti archeologici situati in Africa, Europa e Medio Oriente, i ricercatori hanno rilevato tracce di DNA felino, e proprio da qui è nato il percorso di ricerca che ha portato a indagare sulla diffusione del gatto in diversi settori del mondo conosciuto e ha poi fatto dedurre il collegamento tra gatti e vichinghi. Il DNA reperito, nello specifico, appartiene a 209 gatti ed è di antichità variabile; alcuni frammenti sono vecchi di 15.000 anni, altri di 3.700, altri ancora sono di età intermedia.

Come è conoscenza comune, il gatto è stato addomesticato in Egitto circa 15.000 anni fa. Successivamente, il gatto si è diffuso in varie aree tra cui quella mediterranea presumibilmente grazie alla sua utilità e alla sua capacità di tenere i granai liberi dalla piaga che erano i topi. Questa è stata la prima “ondata di diffusione” del gatto.

Man mano che lo studio proseguiva, i ricercatori hanno notato una certa similarità tra i frammenti di DNA presenti in Medio Oriente e in aree parecchio distanti come ad esempio la Bulgaria; segno che in Europa il gatto non si è diffuso da una specie di felide differente da quella mediorentale, bensì i discendenti dei loro progenitori egiziani hanno viaggiato in lungo e in largo.

Con che mezzi? E quali popolazioni hanno portato qui i nostri felini preferiti?

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Fonte: http://cats.iamcostumecrazee.com/

Un’ipotesi di risposta è arrivata quando in un sito archeologico vichingo della Germania settentrionale sono state individuate tracce feline risalenti a un periodo compreso tra l’ottavo e l’undicesimo secolo D.C. Non una sorpresa, considerando come il gatto sia presente nella mitologia nordica, strettamente correlato alla figura della dea Freya, e tuttora celebrato nel folklore islandese. Il legame tra gatti e vichinghi è insomma innegabile.

Non è allora possibile che anche le popolazioni vichinghe, note per i loro viaggi via mare e per una politica di colonizzazione, abbiano portato con loro i gatti sui loro velieri, per tenere lontani i topi, e che quando hanno colonizzato le terre da loro conquistate vi abbiano condotto anche i felini?

I ricercatori ne sembrano certi. E per i gattofili meno scientifici, ora, il video “Gattini vichinghi” ha un significato tutto nuovo!

 

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