In Giappone questi gatti reagiscono al terremoto, con un intuito fenomenale

L’intuito dei gatti può ormai essere ritenuto leggendario. Non solo generalmente hanno la capacità di incrociare, quasi magicamente, la strada di chi è in grado di aiutarli; pare siano anche in grado di captare l’arrivo di disastri naturali, e in quei casi tendono a tentare la fuga il più presto possibile. La scienza, in verità, è divisa relativamente a questo fenomeno, ma esistono diverse testimonianze storiche degne di essere esaminate. Tra queste, spicca la vicenda recente che stiamo per narrare. Il video che segue mostra come in Giappone questi gatti reagiscono al terremoto.

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La scena si svolge in un cat café di Osaka.

Un momento prima questi gatti sono rilassati, persino appisolati, senza una preoccupazione al mondo…

… quello dopo, eccoli tutti vigili, allarmati, pressoché nello stesso esatto momento.

Restano in nervosa attesa per un poco, come farebbe chi percepisce che qualcosa è in arrivo.

E infatti, ecco la scossa abbattersi sull’edificio.

Allarmati, terrorizzati da quel ruggito della natura che non comprendono e che temono, schizzano da una parte all’altra del locale, senza riuscire a trovare un vero e proprio rifugio.

Non è tuttavia tanto il loro panico che colpisce, quanto più il modo in cui hanno annusato nell’aria l’arrivo del terremoto. Del resto, non mancano testimonianze di animali che hanno assunto, poco prima di eventi simili, comportamenti volti alla fuga: tanto per raccontarne qualcuna, un gran numero di rospi è corso via, in fuga dal terremoto nel Sichuan del 2008, e appena prima del terremoto avvenuto in Friuli nel 1976 un canarino si è lanciato contro le sbarre della sua gabbietta nell’evidente tentativo di salvarsi la vita.

Stando a uno studio dell’Università di Cambridge, gli animali percepirebbero “in anticipo gli ioni positivi rilasciati nell’aria dalle rocce poste sotto stress dall’imminente movimento tellurico”. In altre parole, la ragione per cui in Giappone questi gatti reagiscono al terremoto risiederebbe nel fatto che in qualche modo sentono l’elettricità nell’aria; del resto, lo ione altro non è che un’entità molecolare elettricamente carica.

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