La nascita de Gli Aristogatti: ecco come è nato il film Disney più felino
De Gli Aristogatti, film Disney degli ormai lontani anni Settanta, si è già parlato in lungo e in largo su questi schermi. E ci mancherebbe, dato che vede come protagonista un’intera famiglia felina! Conosciamo le curiosità che lo circondano, così come qualche dettaglio succulento su Scat-Cat. Ma che dire delle origini di questo lungometraggio di animazione? È tempo di rivelare quello che c’è da sapere riguardo la nascita de Gli Aristogatti.
Quando si pensa a Gli Aristogatti il primo nome che salta in mente è ovviamente Walt Disney. Non tutti, però, sanno che il vero papà, per così dire, del lungometraggio ha un nome differente; non solo, il film è famoso per essere il primo fatto uscire nelle sale dopo la morte di Walt Disney.
La storia inizia il 9 dicembre 1961. Questa è la data in cui Walt Disney incaricò Harry Tytle, produttore di live-action presso la Disney, di prendere contatti con Tom McGowan, regista di film con animali come protagonisti, e scovare alcune interessanti storie di animali. Neanche un mese dopo, McGowan aveva portato alla luce un libro per bambini, in cui un maggiordomo e una cameriera tentavano di eliminare, in una serie di gag e tentativi bizzarri, i gatti di casa. Il duo iniziò a tradurre il libro in linguaggio cinematografico, con l’idea di farne un live action a due episodi.
Due mesi dopo, a Tytle e McGowan capitò tra le mani un volume scritto da Tom Rowe, che venne integrato nell’idea finora già sviluppata. La proposta venne completata ad agosto e inviata alla Disney. La Disney la rifiutò e la rimandò indietro. Tuttavia, non fu Walt Disney in persona a prendere la decisione, bensì i suoi dipendenti. Anzi, quando Walt Disney ebbe il manoscritto tra le mani lo promosse a pieni voti; e a fine agosto del 1962 lui, McGowan e Tytle stavano già discutendo le condizioni contrattuali.
Il lavoro su Gli Aristogatti continuò indisturbato fino al giugno del 1963, quando Tom Rowe espresse malcontento per le modifiche e i tagli voluti da Walt Disney. Si spinse fino a cercare di ricomprare i diritti, e forse fu anche per questo che il progetto venne accantonato per qualche mese.
La prima, vera svolta in questa storia avvenne nell’agosto 1963, cioè quando venne deciso che Gli Aristogatti non sarebbe diventato un live action, bensì un film di animazione. Un cartone, in poche parole. Il cambio di programma costrinse però gli sceneggiatori a riprendere il lavoro quasi da capo, in quanto il cambio di genere esigeva la revisione di diversi elementi della narrazione. Fu necessario, ad esempio, rivedere le gag e inserire più elementi adatti a un cartone.
Il lavoro sullo script non venne ripreso fino al maggio del 1964, e andò avanti a singhiozzo fino a incontrare uno scoglio inatteso: la morte di Walt Disney, avvenuta nel 1966. Fu proprio questa morte a far virare la nascita de Gli Aristogatti verso il film che conosciamo oggi. La nuova direzione della Disney tolse il progetto a Tytle, assegnandolo in ultima istanza a Woolie Reitherman. Che modificò alla radice quello che era stato il lavoro di Walt Disney.
Il ruolo di Elsa, la cameriera che doveva cospirare col maggiordomo per la rovina della famiglia felina, fu cancellato. Si può dire che del progetto originale sia rimasto Edgar.
E non fu la sola variazione a essere messa in atto, raccontò Tytle.
“L’adozione dei gattini in case che ne enfatizzassero i talenti era la parte dello script preferita di Walt, eppure fu tagliata. Una decisione che ha contribuito a indebolire l’atmosfera parigina del film. Inoltre, nella versione originale non c’era alcun topo, e a me piaceva l’idea di presentare una storia di gatti in cui, per una volta, non ci fosse il cliché del topo. Credo davvero che la versione elaborata assieme a Walt fosse molto migliore.”
Può darsi che sia sconvolgente pensare che il film che sarebbe dovuto arrivare nelle sale il 24 settembre 1970 fosse un’opera molto, molto diversa, e venire a sapere che la nascita de Gli Aristogatti è andata incontro a così tanti scossoni.
Che ne pensate? Avreste preferito un film più incentrato sull’interazione tra una mamma gatta coraggiosa e intenta a tenere in salvo i suoi piccini dalle macchinazioni di due domestici in un turbinio di situazioni divertenti, o amate la storia come è?