La storia di Paolo: il 24enne che ha creato un gattile nel suo garage
E’ originario di Librino Paolo Pirrè, il ragazzo che ha ridato luce al quartiere emarginato della città di Catania e, contemporaneamente, ha altresì ridato speranza a centinaia di gatti. Ha 24 anni e tutta la sua vita l’ha dedicata ai mici, quelli meno fortunati, soli al mondo, trovati per strada e che ha accolto all’interno del “rifugio” per gatti da lui messo su, all’interno del suo garage diventato per l’appunto il “Cat’s Garage“.
Paolo le cose le mette in chiaro sin da subito quando si definisce “gattaro”, ribadendo l’accezione anche maschile di un termine ed una passione troppo spesso associata alle sole donne. Lui il suo garage a Librino lo ha trasformato in un vero e proprio gattile d’eccezione: è dotato di tutti i comfort per accogliere i gatti che Paolo stesso raccoglie, cura e sfama e, non di meno, l’ambiente è davvero molto pulito.
Il giovane, che su Facebook si definisce “direttore operativo del Cat’s Garage“, provvede non solo alla cura dei mici ma anche alla loro adozione. A tal proposito racconta di aver trovato casa a centinaia di gatti grazie al suo blog: “Quest’anno, da gennaio, ne ho sistemati 90 in tutta Italia, Genova, Milano, Padova…“.
Paolo inoltre ci tiene a precisare come la sua sia una passione innata per i gatti, esistente sin da quando ha memoria: “Il mio amore per i gatti non è mai nato perché l’ho sempre avuto – racconta ricordando anche le difficoltà incontrate nel suo quartiere – A Librino c’era una colonia felina quando ero bambino. I miei coetanei li seviziavano, maltrattamenti di ogni tipo. E io ne soffrivo e facevo a pugni con questi ragazzi per difendere i gatti e con i loro genitori che davano sempre la colpa a me. L’educazione è alla base di tutto e sono davvero pochi i genitori che insegnano il rispetto per gli animali“.
Il Cat’s garage ci ha messo un po’ di tempo prima di essere riconosciuto dalla comunità, ma Paolo ha saputo sfruttare quel tempo informandosi, e capendo che l’amore non basta: “Col tempo e grazie a Facebook ho capito quasi tutto quello che c’era da capire a cominciare dalla inevitabile sterilizzazione e tutte le altre cose – dice soffermandosi anche sullo sforzo economico che, lui in primis, ma anche la comunità fa per supportare il suo gattile – Chi lascia i gatti porta anche cibo, medicinali. Si fidano ormai. Siamo conosciuti“.
Tuttavia il Cat’s garage è soltanto una tappa passeggera per i mici: appena sono pronti, infatti, sono messi in lista d’uscita per poi essere adottati (qui trovate la pagina facebook dedicata alle adozioni). Paolo però si accerta sempre della mani in cui finiranno i suoi amati gatti: “Abbiamo un nostro circuito, ma prima vogliamo sapere dove va un gatto. Per uno scrupolo di coscienza voglio sapere il più possibile delle persone che ne chiedono uno, quando posso vado a conoscerli personalmente altrimenti mando qualcuno di mia fiducia. Solo allora possono essere adottati e le adozioni più belle sono lontano dalla Sicilia“. E quando i gatti partono in aereo, Paolo e il suo team, composto da amici e parenti, pensano a vermifugo ed antiparassitario, mentre l’adottante paga il viaggio.
L’impresa di Paolo, tuttavia, deve anche fare i conti con non poche difficoltà, dovute principalmente alla totale mancanza di un supporto da parte delle istituzioni: “Qui a Catania nessuno ci aiuta, parlo delle istituzioni, la polizia municipale ci chiama quando ha un gatto da sistemare ma non fanno nulla per aiutarci, siamo quasi sempre pieni. Se avessimo un posto più grande, se il Comune ci aiutasse…E invece niente. Ci mettono anzi il bastone tra le ruote“. D’altronde, si sa, le iniziative più nobili partono sempre dal comune cittadino.