È facile, di questi tempi, vedere il nemico ovunque. Nel vicino di casa, nel passante, persino, a livello inconscio, nelle persone con cui conviviamo. Chiunque, dopotutto, potrebbe essere veicolo di contagio. Eppure, è prioritario tenere a mente, e riconoscere, l’importanza di restare umani. “L’umanità è un poderoso combinato di solidarietà, compassione, comprensione, amore, perdono, cura, gentilezza”, scrivono sul sito web “Unaparolaalgiorno.it”. E proprio questo trasuda dalle parole del Dottor Vincenzo Minuto, titolare dell’omonimo ambulatorio veterinario. Il dottore ha intitolato lo scritto che segue Lacrime, fame e dignità ai tempi del coronavirus.
Pronto dottore?, lei non mi conosce ma mi hanno detto che è una persona disponibile, mi ha dato il suo numero il Garante dei Diritti degli Animali del Comune di Napoli, vivo sola con 8 gatti, mi hanno sempre aiutato i medici dell’ospedale veterinario gratuito del comune ma adesso gli uffici sono chiusi per l’emergenza coronavirus ed io ho tutti i gatti con la diarrea – me ne porti almeno uno allo studio – non ho l’auto – prenda un taxy – non ho neanche un centesimo, ma credo che la diarrea sia comparsa perché mi hanno regalato una confezione di croccantini che non avevano mai mangiato, dottore, sono disperata, mi hanno anche tagliato la luce per morosità… a questo punto non riesco più a rispondere, saluto e chiudo.
Fonte: http://tinyredart.blogspot.com/
Rifletto, mi tormento e d’impulso mi spoglio dei panni del veterinario ed indosso quelli dell’uomo qualunque, vedo di raccogliere tutti i campioni omaggio di fermenti lattici che ho, indosso guanti mascherina e visiera e mi presento a casa sua.
Arrivo alla porta, un appartamento freddo e illuminato solo da un filo di luce del tramonto, consegno i farmaci e chiedo “mi può dire che croccantini mangiavano?” lei apre l’anta di un armadio e mi mostra un sacchetto vuoto e, improvvisamente tutti i gatti cominciano un miagolio che sembra un urlo straziato e corrono verso di me – “signora, dica la verità, i gatti non mangiano da giorni” – “si, è vero, mi è rimasto solo del latte a lunga conservazione e gli sto dando quello”, ho chiamato i servizi sociali ma non si vede nessuno…
Corro subito ad acquistare un sacco di croccantini e li consegno alla signora, l’idea che potessero soffrire la fame mi avrebbe tormentato. Ovviamente ho provveduto a segnalare la situazione al Garante che innescherà la dovuta gara di solidarietà.
Tutto questo avveniva in un condominio affollato con vicini sopra e sotto e nessuno che si era accorto della disperazione.
Fonte: https://styletails.com/
Credetemi, è dura, veramente dura, specialmente per le persone veramente perbene, chiedere aiuto, c’è gente che si lascerebbe anche morire per dignità, sono fatti così e nulla può cambiare le cose.
Questa crisi sta spaccando l’Italia in due, ci sono settori che continuano a prendere lo stipendio, ci sono alcuni che lo prendono ridotto e c’è una fascia sociale che ha perso tutto ma, con la quarantena, non si può neanche chiedere l’elemosina.
E allora siamo noi privilegiati che dobbiamo imparare a riconoscere il grido di dolore, siamo noi che dobbiamo chiedere agli altri “come stai?”, siamo noi che dobbiamo sfondare il muro di silenzio che a volte innescano le persone dignitose in difficoltà.
Quando la sorte ci è avversa non dobbiamo avere paura di chiedere aiuto.
L’economia partirà lentamente, l’umanità sento già che è ripartita.
Si vede in molti piccoli dettagli, l’importanza di restare umani. Nel riconoscere il dramma umano di quelle persone per cui, per condizioni cliniche e psicologiche l’isolamento è veleno. Nel comprendere le piccole necessità a cui rinunciamo, attualmente, ma di cui sentiamo, tutti la mancanza. Nonché nell’empatia reciproca.
Fonte: https://www.facebook.com/Ambulatorio-Veterinario-Dr-Minuto-725434171123124/
Anche in questa situazione di crisi, è doveroso ricordarsi delle minoranze più bisognose, o che addirittura senza noi muoiono. Come, appunto, i mici di strada. Ricordiamo, a riguardo, che le attuali normative mantengono, senza che ne derivino sanzioni, la possibilità di uscire a sfamare le colonie i randagi che contano su di noi per sopravvivere. Si tratti o meno di colonie certificate.
Restiamo umani, e ci ritroveremo migliori alla fine del tunnel!
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