Mummie di gatti a Saqqara: sono state scoperte di recente

Il gattofilo appassionato di storia sa che i gatti, in quanto custodi del Sole e dello Scarabeo, erano nell’Antico Egitto considerati sacri e trattati con tutti i riguardi. In quanto animali sacri, però, erano anche oggetto di sacrificio rituale in determinate occasioni. E alla loro morte, gli egizi mummificavano i loro corpi, esattamente come si era uso fare con i faraoni. La recente scoperta di un buon numero di mummie di gatti a Saqqara, a sud de Il Cairo, ne è l’ennesima prova.

Fonte: AFP, https://www.lastampa.it/

Il luogo del ritrovamento, secondo quanto riportato da “LaStampa.it”, sarebbe identificabile nelle necropoli di Menfi. Oltre alle mummie di gatti, sul luogo sarebbero stati ritrovati, perfettamente conservati, i corpi di un cobra, due coccodrilli e due grandi scarabei.

Fonte: AFP, https://www.lastampa.it/

La scoperta più prominente riguarda però, appunto, i gatti. La missione archeologica ha riportato alla luce, e all’occhio umano, tre tombe risalenti al Nuovo Regno utilizzate come “necropoli di gatti”. Pare che custodissero un tesoro fatto di “decine di mummie di gatto assieme con cento statue lignee dorate”, compresa una statuetta in bronzo dedicata alla dea Bastet, raffigurata da sempre con sembianze feline.

Fonte: AFP, https://www.lastampa.it/

La scoperta di queste mummie di gatti a Saqqara, oltre ad accendere la curiosità di ogni archeologo che si rispetti, non fa che confermare la già arcinota importanza del gatto per la civiltà egizia.

Fonte: AFP, https://www.lastampa.it/

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