Pulce, una dolce gattina che ha bisogno del nostro aiuto

Esiste a Pozzuoli, cittadina costiera della Campania, un sito storico noto come Tempio di Serapide. Qualcuno lo conoscerà certamente per la sua rilevanza storica, ma forse non tutti sanno che lo stesso tempio è anche sede di una colonia felina dove i gatti possono saltare da un albero all’altro, tanto vicini al mare da poterlo sfiorare. Tra i membri della colonia di Serafide c’era la gattina Pulce, la protagonista di questo articolo. A darle voce e raccontarci di lei è stata Clara, la signora che si occupa di lei e della colonia ormai da anni.

PulceCiccio

Pulce e Ciccio

Qualche tempo fa, Pulce viveva in colonia senza alcun problema. Era una gattina sana, a suo agio nell’ambiente di colonia, che ben si confà agli animali che, come lei, sono di indole un po’ forastica. Forastica, sì, ma non incapace di affetto; era legatissima al suo a-micio rosso e bianco Ciccio.

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Nell’ultimo anno, le cose sembravano procedere meravigliosamente per Pulce e la colonia in generale: diversi volontari hanno iniziato a seguirla meglio, effettuando anche sterilizzazioni. Anche Pulce, come altri mici, è stata sterilizzata.

Purtroppo, la fortuna non dura mai abbastanza. Dopo la sterilizzazione, la gattina è sparita per un po’ di tempo, ed è poi tornata dimagrita e molto meno in salute di quanto fosse mai stata in precedenza.

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Pulce, dimagrita prima dell’incidente.

Un giorno, Pulce è stata trovata riversa sugli scalini che portano al Tempio. Era indebolita, e presentava una ferita sulla testa molto somigliante a un morso di striscio di un cane.

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Pulce, dolcissima.

Non è rimasto altro da fare che ricoverarla. Il 22 giugno Pulce è entrata così in clinica, dove sono stati effettuati diversi controlli per determinare quali fossero i suoi problemi di salute; il responso è stato pressochè disastroso. La gattina è risultata positiva alla Fiv, nonché affetta da ha un’insufficienza cronica gravissima e con il fegato completamente rovinato. Il “morso” era in realtà una bruciatura da marmitta, che Pulce si era probabilmente provocata da sola in momento di confusione e disattenzione.

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Pulce in clinica.

Dimessa dalla clinica, pesava 2 kg e mezzo. Per un poco è stata curata in casa da due volontarie, ma col tempo è risultato complicato, considerata anche la sua indole diffidente e poco domestica, somministrarle le cure necessarie. Pulce è allora tornata in clinica, per poi essere dimessa nuovamente il 2 luglio.

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Pulce, oggi.

Ora, Pulce è nuovamente ospite delle stesse volontarie. Continua le sue cure, tra cui l’interferone, che si spera la aiuti a ripristinare un po’ le sue difese immunitarie, e nonostante la sua insofferenza verso gli ambienti chiusi ha dimostrato a Clara, con timidi gesti di affetto, che se si è pazienti con lei ha il potenziale per diventare una micia affettuosa. In questo video la potete ammirare mentre si lascia coccolare da Clara.

La notizia buona, quindi, è che Pulce per ora ancora combatte la sua malattia. Quelle cattive sono purtroppo due. La prima è che questa chance di sopravvivenza per la micia sta costando circa 700 euro di veterinario, tra spese arretrate e spese previste; la seconda è che non è affatto detto che ce la faccia a vincere la sua battaglia, e solo il prossimo esame biochimico definirà le reali aspettative di vita.

Noi, però, vogliamo sperare. Ma per farcela Pulce ha bisogno di tutti noi.

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Le spese veterinarie restano, appunto, ingenti, e non solo; a causa dei suoi problemi renali Pulce ha bisogno di mangiare cibo di qualità, come il petto di tacchino cucinato in padella e le scatolette al pollo al naturale. Come se non bastasse, le volontarie che la ospitano si prendono già cura di altri animali, e quindi le spese lievitano ulteriormente; Clara le aiuta economicamente, ma di più non può fare.

Servono donazioni e cibo perché questa gattina possa sperare di sopravvivere. Nell’evento a lei dedicato ci sono tutte le specifiche indicazioni riguardo le necessità della gattina, mentre in questo post sono disponibili i dati per le donazioni. Clara ci ha raccontato che potrebbe essere utile qualche “gioco” per darle aiutarla a meglio sopportare la necessaria reclusione tra quattro mura.

È adottabile, ma viste le spese mediche e il carattere sarebbe difficile trovarle una casa. Inoltre non può viaggiare troppo lontano da Napoli. Certo, se qualcuno senza animali, con gatti già affetti da Fiv e un giardino in sicurezza a disposizione fosse disposto ad accoglierla nella sua vita… sarebbe meraviglioso.

Per ora, però, occorre attendere i risultati degli esami. E sperare che, se positivi, con l’aiuto di tutti noi Pulce riesca a essere più forte della Fiv. 

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