Evasio, il gatto che vegliò il corpo del suo umano

Io, una casa in periferia, i miei gatti: quanti di noi, nei momenti più critici della convivenza con la famiglia o il compagno, si sono fatti tentare da un’idea come questa? Certamente molti. E c’è anche qualcuno che questa idea l’ha messa in pratica, ovvero l’umano del gatto Evasio; l’uomo, ormai, anziano, viveva in un cascinale nell’area boschiva di Rivarolo Cavanese, nel torinese. Quando, un giorno, è deceduto il suo micio non ha mai lasciato il suo fianco. Questa è la storia di Evasio, il gatto che vegliò il corpo del suo umano fino alla fine.

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Gatto Evasio. Fonte: http://www.quotidianocanavese.it/

Era una giornata come tante di gennaio 2015 nel cascinale di Rivarolo Cavanese occupato da Evasio e dal suo anziano umano. Certamente, anche quella giornata in cui il fato ha voluto reclamare una vita lo splendido micio nero non si aspettava altro che la solita routine: coccole, cibo, diversi sonni, un po’ di caccia agli insetti. E invece, il malore è arrivato, ed è stato fulminante. Il suo umano si è accasciato a terra, privo di vita. Possiamo solo immaginare la confusione del povero Evasio: un attimo prima il suo compagno umano camminava e parlava, un attimo dopo è caduto, silente e piano piano sempre più freddo. Il gattone nero deve, allora, avere compreso. Eppure, per una intera giornata non si è mai allontanato. Lo ha vegliato in modo incrollabile.

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Alla fine, i soccorsi sono arrivati e hanno portato via il corpo. Gatto Evasio, che vegliò il corpo del suo umano per un giorno intero, è diventato uno degli ospiti del gattile di Villa Vallero.

Non sappiamo perché l’uomo vivesse solo e per di più in un luogo tanto remoto, né chi abbia chiamato i soccorsi. Forse, era rimasto estraniato dalla famiglia, e l’unico essere di cui si fidava era proprio Evasio. Sicuramente, se questo è il caso, non ha riposto male il suo affetto e la sua fiducia.

Ora, quello che rimane è la speranza che gatto Evasio abbia trovato un’altra famiglia da amare, e da cui farsi amare.