Portare il gatto in vacanza: sì o no?

Giugno è arrivato, e con esso l’inizio dell’estate. Periodo di ferie per antonomasia, in cui gli italiani si concedono qualche giorno fuori porta, al fine di rilassarsi e cambiare un po’ aria. La domanda che ci si pone come conviventi di gatti è se portare il gatto in vacanza o lasciarlo a casa. A questo interrogativo non esiste una risposta univoca; molto dipende dalla meta, dal viaggio e dal gatto stesso. Se è vero che ci sono gatti che adorano viaggiare e persino partecipare ad escursioni in montagna o in barca, non è detto che questo sia ciò che desidera il vostro felino di casa.

Ogni gatto, infatti, ha un carattere tutto suo.

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Esistono gatti dall’indole estremamente pigra, interessati a malapena al balconcino di casa e che sono ben felici di limitare le loro interazioni con l’esterno a un esame dei dintorni effettuato da dietro i vetri delle finestre.

Un altro fattore da considerare è l’attaccamento al territorio.

Per il nostro gatto, casa nostra è suo territorio nello stesso modo in cui, ad esempio, una porzione di radura lo è per un leone.

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Ogni giorno, con il suo odore, battezza muri, sedie, poltrone e letti, con l’intento di scoraggiare eventuali intrusi a quattro zampe. Secondo ambiente in cui vive quotidianamente si “plasma”, in quanto animale generalmente legato alle sue abitudini.

Questa è la prima ragione per cui bisogna chiedersi se vale la pena portare Micio in vacanza. Può apprezzare un luogo estraneo, o per indole si sentirebbe semplicemente spaesato? Soffrirà di più per la nostra lontananza o per lui è uno stress eccessivo passare giorni in un luogo che non conosce?

Nel prendere la decisione, è il caso di valutare anche la meta scelta, il luogo in cui si alloggerà e il mezzo di trasporto.

Molto dipende dalla durata del viaggio. Se è considerevole, il consiglio è di tenere in considerazione la macchina, in quanto consente di fare soste ogni una-due ore permettendo a Micio di rilassarsi un po’. Per noi un tragitto su quattro ruote è la normalità, per lui potrebbe essere una fonte di stress. L’altra alternativa consigliata è il treno, mentre sarebbe preferibile evitare l’aereo non solo perché è molto “alieno”, ma anche perché diverse compagnie non consentono nemmeno di tenerci vicino il trasportino.

L’ultima domanda da farsi è relativa all’alloggio. La sistemazione migliore per Micio è certamente un appartamento in affitto, un luogo in cui non entrano sconosciuti a pulire giornalmente e che lui può sentire più “suo”.

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Inoltre, è importante anche la quantità di giorni che passeremo in vacanza. Non vale la pena di sconvolgere la sua quotidianità per un weekend, mentre in una o più settimane ha più possibilità di adattarsi alla novità.

È il caso, in breve, di valutare attentamente se portare Micio in vacanza. Dobbiamo pensare prima di tutto al suo benessere, e se necessario a tal fine sopportare la nostalgia per un po’.