Morsi e graffi durante il gioco: perché il gatto si comporta così?

Il gattofilo esperto sa bene, che per i nostri mici, il gioco è una faccenda seria. Non è così facile essere dei compagni alla loro altezza in questo settore, e se il comportamento tenuto è scorretto non è così raro essere bersaglio di morsi e graffi durante il gioco. Probabilmente è capitato a molti di noi almeno una volta nella vita. Ciò che è meno chiaro ai più, sono le ragioni che si celano dietro questo comportamento.

L’infanzia del gatto

La prima origine di questo comportamento va ricercata nell’infanzia del gatto. È mamma gatta, infatti, che insegna ai suoi piccoli come giocare con i fratellini senza cadere nell’aggressione. E una volta che il micetto ha imparato questo, lo mette in pratica anche con chi lo adotta e diventa suo genitore/fratello/sorella adottivo, si tratti di umani o altri animali da compagnia.

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Quando, però, manca questo tipo di insegnamento (nel caso, quindi, di gattini orfani o tolti troppo presto alla madre), non è strano che il gatto non abbia ben chiaro quando è opportuno sfoderare le unghie e quando no. Quel che è peggio, in molti tendono ad assecondare la tentazione di usare le mani o i piedi come mezzi di gioco.

E qui ci ricolleghiamo ad un’altra possibile causa. Potrebbe trattarsi anche di un comportamento appreso, un comportamento che siamo stati noi – in maniera involontaria il più delle volte – ad insegnare al gatto; magari utilizzando proprio le nostre mani per farlo giocare. Quindi, per micio, diventa un comportamento lecito e continua ad esibirlo.

È utile assecondare questo comportamento?

Non c’è niente di più sbagliato che potremmo fare.

In pratica, permettendo al gatto di giocare con le nostre mani, gli stiamo insegnando che il nostro corpo è una preda e che può mordere e graffiare tutto ciò che vuole.

Il problema, nel tempo, non si limita al gioco. In questo modo, il gatto impara che l’aggressività è un buon mezzo per interagire con noi. Che poi, per il gatto, non si tratta nemmeno di aggressività, ma di un comportamento che diventa normale perché noi glielo permettiamo. Quindi, le sue intenzioni, non sono comunque aggressive o bellicose.
Pertanto arriva frequentemente a sottoporci ad agguati improvvisi e immotivati, anche nei momenti in cui ci stiamo occupando dei fatti nostri e non gli dedichiamo alcuna attenzione.

Cosa fare?

Cosa fare, invece, se il danno è già stato fatto ed ora dobbiamo sopportare morsi e graffi durante il gioco?

Si può tentare di correggere il suo comportamento principalmente in tre maniere:

  • facendo sì che l’ambiente in cui vive sia ricco di stimoli, di oggetti più interessanti dei nostri arti;
  • regalandogli parte del nostro tempo in forma di sessioni di gioco, possibilmente a orari regolari;
  • reagendo, se morde, attendendo con calma che ci rilasci, senza agitare le mani, e abbandonando la sessione di gioco. In questo modo, emuliamo il comportamento della mamma o di un fratellino, che protesta  quando gli viene fatto male accidentalmente durante il gioco, interrompendo immediatamente il gioco stesso.