Tutte le dicerie sui gatti nel Medioevo e all’origine dei tempi

Il Medioevo è stato un periodo triste per i gatti, seppur non soltanto negativo. Certamente, però, non è l’epoca in cui i nostri amici a quattro zampe sceglierebbero di vivere se potessero. Infatti, sono stati purtroppo protagonisti di parecchie dicerie negative. In questa sede, noi ne analizziamo alcune, dimostrandone la già ovvia falsità. Vi raccontiamo, quindi, i gatti nel Medioevo e all’origine dei tempi.

I gatti rubano il respiro ai bambini? No di certo!

Secondo un’antica superstizione, un gatto che si sistema sul petto di un bambino può rubargli facilmente il respiro. Ben lungi dall’avere origini medievali,  questa credenza risale addirittura alle origini del mondo e trova il suo posto nell’ambito biblico.

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Pare che Lilith, la prima moglie di Adamo che ha fama di essere stata strega o perfino vampira, dopo aver rifiutato di obbedire al marito e non vedendo riconosciuta la sua parità con egli, abbia abbandonato l’Eden. Così esasperata dal trattamento ricevuto, avrebbe rinnegato il suo supposto ruolo di madre… e che nella forma di El Broosha, un grosso gatto nero, si sia dedicata appunto a rubare il respiro ai nuovi nati.

Si potrebbero citare mille esempi che confutano questa superstizione, ma la più emblematica è certamente la storia del micio nero Midnight. Che ben lungi dal soffocare la piccola Stacey, quando si è accorto che la bimba stava male è corso da mamma e papà salvandole la vita!

Rudolph Ackermann, CC0, via Wikimedia Commons

I gatti portano la peste nera? Assolutamente no!

Sappiamo bene, oggi, come nel Medioevo sia stata proprio la persecuzione contro i gatti, in parte, a portare a quella terribile ondata di peste nera. Senza i gatti, complici le discutibili condizioni igieniche della popolazione, i ratti hanno trasmesso il morbo in quantità spaventose.

Eppure, anche di questo i gatti sono stati incolpati.

Si diceva che il loro morso e la loro carne fossero velenosi, che i loro peli causassero soffocamento e che il loro respiro facesse ammalare le persone. Del resto, dal compagno animale di una strega non ci si poteva aspettare diversamente.

La realtà è che, come qualsiasi mammifero, quindi inclusi noi, il gatto può trasmettere certamente una condizione clinica. Questo però significa soltanto che bisogna tenere un occhio di riguardo per la salute dei nostri mici, salvaguardando loro e noi stessi per riflesso.

I gatti possono rovinare la birra? Questo è tutto da dimostrare!

Anche questa, è una vecchia superstizione legata al supposto legame esistente tra i gatti e il diavolo. Non è ben chiara la sua origine: con tutta probabilità, alle persone serviva un colpevole a cui imputare il calo negli affari, e chi meglio del diavolo e dei suoi servitori?

Non c’è granché da confutare, qui. Noi ci limitiamo a ricordarvi che la birra dei monasteri è tra le migliori prodotte, e più di uno di questi edifici ospita almeno un felino.