Gesù bambino e un gatto: altre leggende cristiano-feline

Il lettore fedele di GcomeGatto, e soprattutto appassionato di storie, conosce già certamente la leggenda di come un gatto protesse Gesù Bambino dal freddo, dai soldati di Erode e persino da Satana in forma di serpente. Ebbene, esistono altre due versioni di questa storia, entrambe molto affascinanti.

I gatti soriani e la M sulla fronte

Una gattina grigia tigrata, anch’essa incinta, avrebbe dato alla luce i suoi piccoli anche lei nella Notte Santa. Quella gattina fece qualcosa di straordinario: dopo aver nutrito i suoi piccoli, averli messi al caldo e fatti addormentare andò anche lei a riscaldare Gesù.

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Un gatto soriano con la caratteristica M sulla fronte

La Madonna, intenerita alla vista di quella nascita e ovviamente anche dalla affettuosa premura dimostrata della gatta, avrebbe accarezzato la micia e i suoi piccoli sulla fronte lasciando loro il “segno” della sua iniziale, una “M” per l’appunto.

Quando nacque Gesù bambino nella piccola capanna a Betlemme, tutti gli animali del bosco si incontrarono per portare il saluto al Bambinello.
Anche la gatta Geltrude si avvicinò al gruppetto di animali ma tutti la deridevano dicendo: “Dove vuoi andare, il bambinello non vuole una gatta dispettosa e ladra come sei tu?”
Infatti, la gatta Geltrude entrava di soppiatto nelle casupole dei pastori, si infilava nella dispensa ed arraffava formaggio, staccava dalle pertiche i salami, beveva il latte dalle scodelle dei bambini…insomma era un disastro.

La gatta Gertrude e le fusa

La gatta Geltrude stava mogia mogia, consapevole delle sue marachelle, però voleva ugualmente salutare il bambino Gesù.
Si avvicinò alla capanna dicendo fra sé: “Se non posso salutare il bambino mi infilerò sotto la coperta che lo ricopre e così potrò scaldargli i piedini”. E così fece.
Si infilò sotto la copertina che ricopriva il bambinello e si mise vicino ai suoi piedini e li si addormentò.
La mamma di Gesù, la vergine Maria a cui non era sfuggito il gesto della gatta, alzò la copertina la prese in braccio accarezzandola sulla testolina dicendo: “Sei una gattina buona! Per ricordare agli uomini il tuo nobile gesto, quando dormirai e sarai felice farai un ron ron per ricordare agli uomini.”
Ed è per questo che i gatti quando sono felici fanno le fusa ed a ricordo di quel giorno hanno sul musetto hanno una piccola “M” e vengono chiamati i gatti della Madonna.
È chiaro, ormai, che tante sono le storie che vedono fianco a fianco Gesù bambino e un gatto. E noi, data la dolcezza dei nostri felini, non ce ne sorprendiamo!