Perché i gatti amano il tonno? Esiste una spiegazione scientifica!

Ogni gatto, è vero, ha i suoi personali gusti in fatto di cibo, ed è altrettanto corretto che non tutti apprezzano il pesce. Nondimeno, basta uno sguardo agli scaffali di un negozio per animali per notare come gran parte delle scatolette a gusto pesce contengano tonno. Un caso? Forse no, vista la recente scoperta che spiegherebbe perché i gatti amano il tonno.

La scoperta è opera di un team di ricercatori del Waltham Petcare Science Institute in Gran Bretagna, pubblicata sulla rivista Chemical Senses. È noto che i gatti non percepiscono il gusto dolce, ma che dire delle altre sfumature?

banner

Facciamo un passo indietro, e dai gatti esaminiamo noi esseri umani. Proprio noi possediamo due proteine, Tas1r1 e Tas1r3, che ci permettono di apprezzare il gusto umami.

Ebbene, in seguito a una biopsia effettuata sulla lingua di un gatto e grazie al sequenziamento genetico, è stata rivelata la presenza di entrambe queste proteine all’interno delle papille gustative feline. E a pensarci non è così strano, visto quanto le nostre tigri d’appartamento apprezzano questi alimenti!

Quindi, le papille gustative dei felini ospitano recettori capaci di individuare l’umami, un gusto ricco e intenso tipico di diverse carni, riconosciuto come uno dei cinque sapori essenziali insieme a dolce, acido, salato e amaro. Questo gusto sembra essere particolarmente apprezzato dai gatti, che non percepiscono il gusto dolce, il che non sorprende data la loro natura di carnivori. La ricerca mette in luce inoltre che i recettori dei gatti mostrano una particolare affinità per le molecole abbondanti nel tonno, spiegando così la predilezione di questi animali per tale pietanza.

In seguito il team ha eseguito un test su 25 gatti, sottoposti ad un vero e proprio test di assaggio. A ogni felino sono state presentate due ciotole, la prima contenente esclusivamente acqua, mentre nella seconda erano presenti diverse molecole e aminoacidi presenti nel tonno. Indovinate il risultato?

I ricercatori di questo studio hanno quindi teorizzato che l’importanza dell’umami per i gatti è paragonabile a quella del sapore dolce per gli esseri umani. Ciò spiegherebbe anche perché i cani, rispetto ai gatti, siano meno schizzinosi riguardo al cibo, dato che sono in grado di percepire sia il dolce che l’umami.

Ma non era solo l’umami in generale che i gatti desideravano. I felini hanno mostrato una particolare preferenza per le ciotole contenenti istidina e inosina monofosfato – composti presenti in particolare abbondanza nel tonno. “Era una delle combinazioni più preferite,” dice McGrane, uno degli studiosi.

Uno degli esiti pratici di queste scoperte potrebbe essere la creazione di alimenti più graditi ai gatti. Riflette inoltre sulla possibilità che un pizzico di umami possa facilitare la somministrazione di farmaci ai felini, e sappiamo quanto questa operazione a volte possa essere estremamente difficile.

La propensione dei gatti per il tonno rimane comunque un enigma. Originari dei deserti del Medio Oriente, dove il pesce evidentemente non faceva parte nella loro dieta naturale, si ipotizza che questa preferenza si sia sviluppata nel corso del tempo. Già nel 1500 a.C., l’arte dell’Antico Egitto ritrae i gatti mentre si cibano di pesce. E nel Medioevo, i felini in alcuni porti del Medio Oriente consumavano grandi quantità di pesce, incluso il tonno, probabilmente perché si cibavano degli avanzi lasciati dai pescatori.

“In entrambi i casi, i gatti che hanno sviluppato un gusto per il pesce, e forse in particolare per il tonno, potrebbero aver avuto un vantaggio rispetto ai loro compagni”, dice Fiona Marshall, zooarcheologa presso la Washington University di St. Louis.

Ecco quindi perché i gatti amano il tonno. La ragione è da ricercare nella loro stessa biologia, o per dirla in altre parole, ce l’hanno nel sangue.