15 milioni di anni fa in Spagna è vissuto un antico felino chiamato Magerifelis peignei

Dei nostri meravigliosi felini ci interessa il presente, il futuro e perché no, anche il passato. Nello specifico, di alcuni antenati del gatto domestico abbiamo già parlato… e ora siamo lieti di narrarvi di una nuova scoperta ispanica, secondo cui in tempi antichi, nella zona di Madrid, è vissuto un antico felino chiamato Magerifelis peignei.

L’epoca è quella del Miocene, esattamente come il Macairodo. E il nome scelto, già di per sé, è tutt’altro che privo di significato: Magerit è il nome del fondatore di Madrid, e “Peignei” è un omaggio al paleontologo francese Stéphane Peigné, che scoprì il primo fossile del felino. Rimane, a comporre, il nome, “felis”, che in latino significa gatto.

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Nel Miocene il clima era più caldo di oggi e ovunque si potevano ammirare estesi prati alberati, nonché macchie boschive. Madrid al tempo era casa di rinoceronti come paleomericidi (lontani parenti dei cervi) bovidi, cavalli tridattili e cinghiali. Questa senza contare alcuni super predatori come i grandi ursidi e i “lupi giganti” noti come anfifonidi, nonché gli ailuridi, parenti dei panda rossi, e alcune specie di mustelidi. Un panorama faunistico vario, in cui trovava spazio anche il nostro Magerifelis.

La scoperta deriva da una mascella, da cui parecchio si può intuire del nostro amico. Manuel Salesa, ricercatore del Museo Nazionale di Scienze Naturali, ha spiegato che “è molto robusta se paragonata a quella di felini di dimensioni simili, il che suggerisce un adattamento per sopportare grandi tensioni durante il morso, probabilmente dovuto alla cattura di prede relativamente grandi”. Non solo, da essa si evince la presenza di un minuscolo secondo molare (visibile a M2, sulla destra dell’immagine), poi scomparso nei gatti moderni e che si ripropone solo nel Proailurus, il più antico felino conosciuto e che è vissuto 25 milioni di anni fa.

In tempi antichi è vissuto un antico felino chiamato Magerifelis peignei: non è affascinante? Noi certamente vorremmo saperne di più, anche per capire che tratti sono sopravvissuti fino al nostro Felis catus. Chi fosse interessato a leggere tutta la ricerca, può farlo qui.