A rischio la legge che vieta i test sugli animali per i cosmetici

La legge entrata in vigore l’11 marzo 2013 è stata una svolta storica per i sostenitori dei diritti degli animali. L’inizio del percorso è stata la direttiva 2003/15/CE, che ha fissato appunto all’11 marzo 2013 il termine ultimo e segnato il definitivo divieto di commercializzazione di prodotti cosmetici comprendenti ingredienti testati sugli animali.

Una conquista vera e propria, ora purtroppo non così solida. Infatti, è a rischio la legge che vieta i test sugli animali per i cosmetici.

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Photo by Amy Baugess on Unsplash

Tecnicamente, Il Regolamento, vieta la sperimentazione sugli animali all’interno dell’Unione europea sia per i prodotti finiti che per gli ingredienti o le combinazioni di ingredienti, nonché la commercializzazione di prodotti la cui formulazione finale sia stata oggetto di sperimentazione animale, o lo siano stati ingredienti o combinazioni di ingredienti. Il fulcro della normativa è però la sicurezza dei consumatori, e infatti essa contiene indicazioni relativamente all’etichettatura e la tracciatura.

E in verità, se si va a leggere attentamente il testo della legge del 2013, il trionfo non può definirsi affatto completo e totale. Gli spazi di interpretazione a favore degli interessi economici sono ben presenti. Ora, tante multinazionali cosmetiche richiedono altri test, forti di questo fatto, e in maniera ufficiosa le supporta la Echa, l’agenzia europea per lo studio delle sostanze chimiche in commercio. Infatti, la Echa sta richiedendo test sulle sostanze utilizzate nei prodotti cosmetici, per la sicurezza dei consumatori. La pietra a cui si appoggia la richiesta è il Reach, regolamento europeo che punta alla salvaguardia della salute umana.

Per fortuna, diverse sono le personalità scese in campo a richiedere la conferma e il rafforzamento della direttiva del 2013. Tra di esse Paul McCartney, che ha commentato con queste parole la situazione attuale.

Eravamo convinti che ormai non ci saremmo più dovuti preoccupare dei test sugli animali

per produrre cosmetici, che fosse ormai cosa archiviata e, invece, ci siamo sbagliati.

Noi, come singoli cittadini, non possediamo il peso di immagine delle celebrità, ma possiamo comunque agire a favore di queste vite messe a rischio. Possiamo farlo tramite la ECI, Iniziativa dei cittadini europei, che permette, raggiungendo il numero minimo di un milione di adesioni, di chiedere alla Commissione Europea una nuova legislazione su un argomento specifico.

Aderire a questa ECI è importante, fondamentale in realtà, perché la realtà attuale mette davvero a rischio la legge che vieta i test sugli animali per i cosmetici. E se essa dovesse decadere, per raggiungere di nuovo un buon risultato ci vorrebbero anni.

Noi speriamo di portare tante firme, e aver dato a chi ci legge una nuova prospettiva.