Come riconoscere un gattino debole, e come aiutarlo a sopravvivere

L’immagine di mamma gatta con i suoi cuccioli è forse quanto di più tenero possa popolare la mente di un gattofilo, e senza dubbio la devozione materna di una gatta può sciogliere anche i cuori più ghiacciati. Come accade però in ogni situazione, non sempre la crescita dei cuccioli procede liscia: qualche volta i piccoli incontrano difficoltà, e nascono in alcuni casi particolarmente gracili.

Tanto gracili, a volte, da essere abbandonati dalla mamma perché giudicati impossibilitati a sopravvivere. Dove la natura è inflessibile, noi possiamo però intervenire: ecco come riconoscere un gattino debole, e i metodi con cui sperare di salvarlo. Tale condizione è chiamata in lingua inglese fading kitten syndrome.

banner

Fonte: http://meowoof.com.au

Per agire a dovere, occorre prima di tutti cogliere i segnali di particolare debolezza nel gattino.

Il primo, e più evidente, è proprio l’abbandono da parte della madre. Se persino mamma gatta, che ama i suoi gattini più di ogni cosa al mondo, lascia indietro uno dei suoi cuccioli, ciò significa che lo considera inadatto a sopravvivere. E senza aiuto, un gattino abbandonato e privato del calore materno cade in ipotermia e muore inevitabilmente.

Se l’abbandono non avviene, ciò non significa che tutta la cucciolata sia in piena salute. Un piccolo che fatica a succhiare il latte o presenta un peso di molto inferiore alla norma e a quello dei suoi fratellini, rischia di non arrivare alla fine dello svezzamento. In genere, è anche quello meno energico e attivo.

Un occhio attento e amorevole, che coglie questi dettagli, sa di conseguenza come riconoscere un gattino debole.

La soluzione, ovviamente, sta nel tenere un occhio in più sul gattino che risulta debole, e assicurarsi che si nutra e si sostenti tanto quanto i suoi fratellini.

È prevenibile, la fading kitten syndrome? Tendenzialmente no, a meno che mamma gatta non venga nutrita a dovere e mantenuta in salute ancora prima della gravidanza.

Fonte: https://www.livescience.com

Tutto dipende dalla di lei salute, in poche parole. Una mamma gatta priva di malattie e parassiti e ben fornita di cibo sarà in grado di offrire sostentamento anche alla quinta cucciolata dell’anno; una randagia che vive di stenti genererà sicuramente qualche gattino debole.