Crystal, la sopravvissuta della cucciolata e una splendida simil Siamese
Sono poche le cose in grado di mettere nel panico un gatto di indole selvatica. Queste creature vivono con l’ottica di diffidare di tutto e tutti, mantenendo sempre una salutare distanza… anche nei riguardi di chi si dimostra loro amico. Esiste tuttavia un sentimento in grado di spezzare anche questa profonda riluttanza al contatto: l’amore materno. Senza di esso Crystal, la sopravvissuta della cucciolata, sarebbe certamente perita, sola e affamata fino alla fine.
Crystal è figlia di una gatta di colonia di Canby, città della California. Angelo custode della colonia è la signora Page Proctor che, coadiuvata dalla figlia, si prende cura del benessere dei mici. La preferita della figlia della signora Proctor è stata per diverso tempo una simil Siamese, la mamma di Crystal per l’appunto.
Per diverso tempo, mamma gatta è rimasta nei dintorni della loro casa, senza mai lasciarsi avvicinare… eppure, sicuramente in segno di profonda fiducia, ha scelto di dare alla luce i suoi cuccioli in un punto sottostante la loro dimora. Ogni mattina, andava a caccia; e al pomeriggio tornava per accudire i piccini.
Per tre giorni, però, mamma gatta non si è più fatta vedere. La signora Proctor e sua figlia, timorose che toccare i gattini li potesse distaccare dal legame materno, e forse pensando che lei si fosse recata ad allattarli in orari insoliti, si sono limitate a monitorarli visivamente.
Alla fine, è tornata… purtroppo in fin di vita, vittima di una ferita alla spalla, causata da qualcosa di simile a un proiettile, o forse una freccia. Fatto sta che, consapevole di essere vicina alla morte, si è accoccolata in braccio alla signora Proctor, forse per la prima e ultima volta nella sua vita.
Non tutto era perduto, per fortuna. Dei cuccioli, uno era miracolosamente sopravvissuto… lo stesso che è cresciuto in una gattina adorabile. Oggi Crystal, la sopravvissuta della cucciolata, ha nove anni ed è la regina della casa… nonché la copia sputata di sua madre. Quasi avesse voluto portarne il ricordo.