I gatti e il lutto: quando muore il coinquilino peloso

Succede a tutti, presto o tardi: i nostri animali non vivono quanto noi, ed è quasi inevitabile trovarsi a tenergli la zampa nei suoi ultimi momenti. E qualche volta, non siamo gli unici a essere colpiti dal senso di perdita: lo stesso vale, più spesso che non, per i coinquilini felini del nostro compagno di vita volato sul Ponte dell’Arcobaleno.gattivicini

Dovrebbe essere sufficiente la consapevolezza di quanto tempo, cibo e talvolta momenti di sonno e pulizia condividano due gatti che dividono lo stesso ambiente; quante volte, del resto, un gatto rimasto senza il suo coinquilino si è impigrito, ha perso l’appetito o addirittura ha mostrato segni di disagio ancora più palesi?

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Al legame tra animali conviventi si sono interessati anche Barbara J. King, professoressa di Antropologia presso il College “William and Mary” e la ASPCA, American Society for the Prevention of Animal Cruelty. Lo studio della prof.essa King cita, a titolo di esempio, il caso di Willa e Carson, due felini profondamente legati l’uno all’altro. Quando Carson ha dovuto essere addormentato, la reazione di Willa non ha lasciato spazio a dubbi: la gatta, infatti, ha ben presto iniziato a emettere uno strano miagolio non dissimile dal pianto o da un vagito, cercando continuamente i luoghi della casa che era abituata a condividere con Carson come se lo cercasse dove avrebbe dovuto essere.

Spianata questa disperazione iniziale, Willa è comunque rimasta letargica per mesi. Un comportamento che conferma i dati raccolti dalla ASPCA, secondo cui il 46% dei gatti alla dipartita di un coinquilino perde di appetito e il 70% si esibisce in forme inusuali di vocalizzazioni; in alcuni casi, gatti rimasti soli tendono inoltre a legarsi maggiormente al loro compagno umano e diventare più esigenti in termini di coccole o attenzioni, oppure trovatisi senza la loro “spalla” ad affrontare il mondo, diventano più espansivi e vivaci.

Come possiamo aiutare i nostri amici a superare il lutto? I gatti, fortunatamente, e forse in questo un po’ dovremmo imparare da loro, vivono tendenzialmente nel presente senza pensare troppo al passato o al futuro. Pertanto, distrazioni che movimentino il suo presente, siano esse giocattoli nuovi, leccornie particolari o una dose maggiore di coccole, possono aiutarlo a riprendersi. Con il nostro aiuto e con il tempo che gli serve, il nostro micio accetterà che il suo amico non c’è più e non tornerà.

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