È ormai ben noto agli amanti degli animali il concetto di “Ponte dell’Arcobaleno“, quel luogo magico in cui giungono i nostri quattrozampe dopo aver chiuso gli occhi per sempre.
Ma che dire, invece, delle persone che proprio di loro si sono prese cura con devozione? Non è giusto che anche agli animali che tanto hanno amato si riuniscano, alla fine della loro vita? Ebbene, in risposta a questo vi presentiamo la poesia di Olga Samarina, intitolata Il paradiso delle gattare.
Se esiste il paradiso delle gattare,
quando ci arriverò, stanca del cammino terrestre,
lì troverò una piazzetta o un muretto
dove mettere le mie ciotole.
E allora il nero Omar mi correrà davanti
facendomi cadere
E il patriarca si avvicinerà lentamente, guardingo
e si metterà dietro un cespuglio…
Da un vialetto laggiù verrà la Sissi
traballando sulle zampette sottili.
Dal nulla, come sempre, sorgerà Bavaglina,
e poi sbucherà Federico, un miagolio infantile,
e la Giorgia mi si piazzerà davanti,
in attesa dei croccantini.
Quanta gioia nel rivedervi, bambini
Vorrei che il paradiso delle gattare fosse questo,
un luogo di Eterno Ritorno,
degli amici perduti.
I nomi, è vero, sono personali e derivati dall’esperienza diretta dell’autrice. Secondo noi, però, chiunque si sia preso cura di tanti randagi può immaginare se stesso in queste righe, e certamente il pensiero farà sbocciare un sorriso. Insomma, Il paradiso delle gattare di Olga Samarina ci piace, e non poco!
[efb_likebox fanpage_url="gcomegatto.it" box_width="250" box_height="" locale="it_IT" responsive="1" show_stream="0" hide_cover="1" small_header="1" hide_cta="0" ]