Ipertiroidismo nei gatti e ritardanti di fiamma: scoperta una connessione
Il concetto di “ritardanti di fiamma” potrà anche sembrare un qualcosa di alieno e lontano dalla nostra vita di tutti i giorni, ma si tratta di un’impressione errata: parecchi tra i prodotti di uso quotidiano, tra cui spesso anche il nostro guanciale, sono cosparsi di queste sostanze, allo scopo di ritardare la propagazione del fuoco in caso di incendio. Da anni c’è chi ne denuncia la pericolosità per gli esseri umani, e ora, secondo uno studio della ricercatrice Jessica Norrgran, sembra che siano anche parziali responsabili dell’ipertiroidismo nei nostri gatti.
L’ipertiroidismo è una condizione causata dall’eccessiva attività funzionale della ghiandola tiroide, che porta a un’eccessiva secrezione degli ormoni tiroidei (tiroxina e triiodotironina). E’ quindi una disfunzione ormonale che si sviluppa nei gatti anziani e causa perdita di peso, iperattività, aggressività, episodi di vomito. Per una trattazione più approfondita dell’argomento, cliccate qui.
Ecco come i ritardanti di fiamma arriverebbero a intaccare la tiroide: filtrano tramite plastica e mobili, traducendosi in polvere che ovviamente finisce sul pelo del gatto. Nel momento in cui il gatto si lecca, nel suo rituale quotidiano di pulizia, i ritardanti di fiamma vengono “assorbiti” e possono influenzare il funzionamento della ghiandola tiroidea.
Infatti, analizzando campioni sanguigni di 37 gatti con ipertiroidismo e 23 gatti sani, il team della Norrgran ha rilevato elevati valori di “etere di difenile polibromurato”, un ritardante di fiamma. Sono conclusioni che, certo, non provano al 100% la responsabilità di questo componente ma certamente evidenziano una particolare coincidenza tra l’assunzione di tale sostanza e la disfunzione ormonale tiroidea.
Difficile, volendo dare fede a questo studio, dire come sia possibile proteggere i nostri mici dal momento che sradicare la polvere è pressoché impossibile; e da una rapida ricerca su Google non c’è traccia di prodotti privi di ritardanti di fiamma. Esistono però ritardanti di fiamma denominati come “non tossici” per chi fosse interessato e volesse approfondire l’argomento.