Senza andare fino in Russia, dove il museo Ermitage si pregia dei suoi gatti custodi, sono tanti i luoghi istituzionali in cui i gatti sono ben accetti e persino residenti fissi. Anche per questo la questione del gatto Max del castello di Miramare ha catturato l’attenzione dell’intera città di Trieste, e non solo.
Max, questo micione dallo scuro pelo tigrato, è da 16 anni regnante incontrastato del Castello di Miramare, edificio e museo storico di Trieste, nonché del parco che lo circonda. In moltissimi hanno imparato ad amarlo, e altrettanti si sono precipitati alla sua difesa quando è stato accusato di… aggressione.
A denunciare il crimine è stata una signora, a passeggio con il cane nel suddetto parco, esibendo i segni di un graffio inequivocabilmente felino. Le circostanze non le conosciamo, non ci sono note. Quel che è certo è che di fatto, in risposta, è intervenuta la Polizia in tandem con la vigilanza veterinaria, e forse per evitare polemiche la direzione del Museo ha disposto l’allontanamento temporaneo di Max in modo di consentire alcuni accertamenti in merito alla sua indole e alla sua salute.
Questa decisione forse farà storcere il naso ad alcuni, ma noi riteniamo che possieda un nocciolo di saggezza. Max è anziano, e responsabili di un episodio di aggressività possono essere anche alcune malattie della tarda età.
Nel frattempo, in tanti si sono erti a difesa di Max. Primo tra tutti l’assessore Michele Lobianco.
Il gatto è del Comune, e io mi schiero col gatto.
Infatti, Max fa parte della colonia felina regolarmente registrata che vive nella parte alta del parco di Miramare.
Il resto della cittadinanza si è nientemeno che aggregato alla petizione a lui dedicata, Tuteliamo il gatto Max. E vero è che, a fronte di anni di permanenza del micio, è la prima volta che qualcuno ne denota comportamenti aggressivi e dell’episodio specifico non ci sono testimoni.
Come è finita, dunque, la questione del gatto Max del castello di Miramare?
Ben presto Max tornerà a casa, a Miramare. L’esame veterinario della AsuGi (Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina) ha confermato l’assenza di qualsivoglia segno di aggressività di carattere.
Come si suol dire, tutto è bene quel che finisce bene!