Generalmente, i contenuti che vi proponiamo sono liberamente rielaborati dal nostro team. Oggi, tuttavia, vogliamo cedere il palcoscenico a un’utente Facebook che ha raccontato la dolcissima storia di un’adozione combinata, per così dire. L’autrice è Irene Renei, e il brano che leggerete è stato pubblicato sulla pagina Facebook “Donne che pensano“, specchio dell’omonimo sito. Eccolo, dunque, senza ulteriore indugio.
Ho incontri segreti al mattino, quando tutti ancora dormono.
Lui mi aspetta dietro la porta di casa.
Sento la sua presenza anche se non lo vedo.
È chimica, forse magia.
Gli apro la porta e lui entra, mi sfiora le gambe, io non resisto, lo accarezzo, lo bacio. Lui ringrazia, fronte contro fronte.
Ci allunghiamo fino alla cucina, gli preparo la colazione, lui mangia affamato e si sdraia sul divano, si sente a suo agio, sereno, ringrazia con gli occhi.
Conto i minuti, ascolto i rumori dal piano di sopra.
Devi andare ora, il cane sta scendendo, forse anche la gatta e saranno guai.
Il suo sguardo interrogativo mi spacca il cuore.
Fuori fa freddo ma non c’è più tempo.
Apro la porta, lo prendo in braccio e lo appoggio sulla soglia. Lui mi domanda il perché con un miao, io gli rispondo le mie mille motivazioni in una carezza.
Chiudo.
“È il nostro segreto gatto grigio. Non dirlo a nessuno. Appena posso ti faccio entrare ancora.”
Piove oggi, a un mese dal nostro primo appuntamento.
Mio marito rincasa.
“C’è un gatto grigio bellissimo qua fuori che sembra voglia entrare. Poverino, è zuppo, che dici proviamo? Almeno per stasera.”
Lui entra e mi schiaccia l’occhio.
“Vedi umana? Dovevi avere più fiducia in tuo marito.”
“Non hai capito grigio, io ho cieca fiducia in lui.
Ha accolto mille figli, nostri e non nostri, ha accolto me con mille bagagli, genitori ed ex mariti.
È di te che non mi fido.
Se io mi affeziono e tu te ne vai? Se ti stufi del cane che ti insegue la coda o di Ermione che soffia ogni volta che passi?
Se non rientri la notte quando fuori diluvia? Io non dormo.
Ogni tassello deve essere a posto, ogni cuore che mi appartiene al caldo, perché io possa dormire.”
Lui non risponde, sale sul divano e si accomoda sulla coperta più bella.
Chiude gli occhi e si addormenta.
Abbiamo preso in affido anche un gatto.
Forse ci ha preso in affido lui.
Grigio è diventato “Gigio.”
Ha rubato l’angolo del divano a Ermione e un pezzetto di cuore a noi.
” Lo facevo entrare di nascosto al mattino” dico sottovoce al mio bellissimo marito.
” Gli mettevo il mangiare fuori la sera” mi risponde lui ridendo.
“Avevamo un amante in comune.
Questa è sintonia di coppia.”
Un figlio in più uno in meno che differenza fa qua dentro.
Prendo una palla bianca da aggiungere all’albero.
Prendo il pennarello rosso e scrivo il nome del nuovo gatto da aggiungere alle dieci palle bianche col nome dei nostri ragazzi.
Loro le hanno appese ieri, grandi nei loro vent’anni, scemi come bambini a bisticciarsi il ramo che si vede dall’entrata di casa.
Gigio, per te la appendo io.
Tu penserai a farla cadere.
Buon primo Natale in casa nostra.
Questa che avete appena letto può essere semplicemente una bella favola di Natale che narra la dolcissima storia di un’adozione combinata, certo, ma contiene, crediamo noi, anche un insegnamento: se un quattrozampe ci ha rubato il cuore, proviamoci a portarlo a casa con noi. Mettiamo alla prova la fiducia di nostro marito, nostra sorella o semplicemente dei nostri coinquilini, non diamo per scontata una risposta negativa.
A volte, chi ci circonda ha il cuore più grande di quanto non ci aspettiamo. E se temiamo il futuro, inevitabile distacco che tanto farà male… cerchiamo di ricordarci che nulla è per sempre, e la vita è fatta di scampoli di meraviglia. Sta a noi allungare la mano e raccoglierli.
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