La scultura di Valencia dedicata a gatti e cani randagi: Tristán e Soledad
Sono numerose le storie di cani e gatti di quartiere, animali che si guadagnano l’affetto di una zona… o di un’intera città, qualche volta. Si tratta di gatti che nessuno può adottare personalmente, o che preferiscono per loro indole essere liberi di muoversi a piacere. Qualche volta, dopo la loro dipartita, non vengono mai dimenticati. Come dimostra la scultura di Valencia dedicata a gatti e cani randagi.
La statua in questione, modellata da Elena Negueroles, è intitolata “Randagi” e ritrae due animali precisi: Tristán e Soledad, rispettivamente cane e gatto.
Tristán e Soledad vivevano nel centro della città, dove erano conosciuti e amati da tutti.
Questa statua è dedicata, certo, a loro, ma a tutti i cani e i gatti randagi che ogni giorno cercano di sopravvivere alla strada. I più fortunati hanno chi si cura di loro. Altri, lottano con le unghie e con i denti in solitudine. Lo scopo della scultura, dunque, è dare consapevolezza sia della problematica dell’abbandono, sia il lavoro incessante di gattari e volontari.
“Valencia sarà una città migliore se i suoi abitanti tratteranno meglio gli animali”, ha commentato Ximo Puig, Presidente del governo di Valencia.
La statua, per chi fosse interessato, si trova nella piazza de los Pinazo, nel centro di Valencia.
L’iniziativa ricorda da vicino la statua di Tombili a Istanbul, in Turchia, ma richiama anche realtà più vicine come il nostro Ettore di Viareggio o il monumento di Triora, dedicato ai gatti seviziati dall’Inquisizione.