La storia della gatta Gracie, compagna inseparabile di un soldato in Afghanistan e in procinto di riunirsi con lui
Lasciamo spazio al bellissimo racconto del soldato Gracie è una gatta randagia che vive in Afghanistan ed ha avuto la fortuna di fare amicizia con un soldato e stringere con lui un legame incredibile.che ha accolto Gracie nel suo cuore:
“Ho incontrato Gracie quando aveva pochi mesi, viveva vicino alla mensa con la madre ed i fratelli. Era molto timida e non permetteva a nessuno di avvicinarsi; poi ho perso per un po’ le sue tracce. In seguito il mio battaglione è stato spostato in un’altra posizione e lì ho ritrovato Gracie: era ancora molto diffidente, ma di giorno in giorno, a poco a poco, siamo diventati amici, molto amici. Veniva a chiamarmi, quattro cinque volte al giorno, sotto la finestra del mio ufficio ed aspettava che la facessi entrare per sedersi su una sedia (come potete vedere nella foto qui sotto) o per giocare: voleva un amico. Gli altri dicevano volesse solo del cibo, ma non era vero.
Ogni volta che la chiamavo mi accompagnava camminando con me. Oramai si era diffusa la voce nel campo che fosse il mio gatto, poiché eravamo inseparabili ed era incredibilmente affettuosa.
Gracie è molto dolce ed i miei colleghi mi hanno riferito che piangeva ogni volta che non ero in ufficio.”
“Una volta sono andato all’ambasciata degli Stati Uniti, mi ha accompagnato al cancello. Quando sono tornato, dopo due 2 ore, lei era ancora lì.
Una signora le ha offerto una salsiccia per portarla con s§, ma ha preferito tornare a piedi con me. Quando mi è stata fatta la festa d’addio, dai miei colleghi, nei Giardini Destille lei era con noi e precisamente accanto a me.
Era di grande conforto per me, durante la missione, sapere che qualcuno mi aspettasse ogni giorno. L’ho accolta e lei si è presa cura di me più di quanto io abbia fatto con lei.
Quando ho lasciato Kabul ed ho dovuto dire addio a Gracie, è rimasta seduta in mezzo al campo a lamentarsi perché non ero più con lei.
Ci era stato detto che non potevamo portare animali con noi, poiché il volo era riservato solo ai militari. Così, quando ho scoperto che tramite Nowzad sarebbe stato possibile riprendere Gracie con me, ho subito deciso che volevo adottarla.
Vorrei prendermi cura di Gracie come lei ha fatto con me, lei era sicuramente la mia migliore amica a Kabul: lei mi ha letteralmente salvato, ora è il mio turno e non vedo l’ora di averla di nuovo con me “.
Grazie a Nowzad ed a molte donazioni generose, Gracie e il suo amico soldato presto si ricongiungeranno.