L’iniziativa di Giorgio Rossi a favore dei gatti: un libro per aiutare i randagi
Chi segue GcomeGatto da un po’, sa bene che non siamo estranei a donazioni a numerose realtà bisognose in ambito di benessere animale. E oltre a questo, ci fa piacere pubblicizzare altri eventi simili, come in questo caso l’iniziativa di Giorgio Rossi a favore dei gatti randagi.
L’iniziativa, pubblicizzata dalla OdV “Improntefeline“, è gestita direttamente sulla pagina Facebook dedicata al libro, Amici Nostri – La vera storia di Leon raccontata da lui medesimo. Proprio della vendita di un libro si tratta, scritto da Giorgio Rossi in collaborazione con la moglie, che narra gli anni trascorsi insieme al gatto Leon, salito sul Ponte dell’Arcobaleno il 21 dicembre 2022 a causa di un tumore al cavo orale.
Proprio Leon ha ispirato il progetto benefico che ne è seguito, vale a dire la vendita al pubblico con una donazione a partire da 9,00 euro sostenendo con l’acquisto undici associazioni, tra cui appunto “Impronte feline”. Con molta umiltà, nell’intervista che si può trovare sulla pagina Giorgio Rossi definisce “Nobile non il suo progetto ma gli sforzi che le persone dedicano quasi a tempo pieno agli animali”.
Il progetto è rivolto a OdV che non beneficiano di sovvenzioni statali, e che quindi hanno più che mai bisogno di un aiuto economico. E la cosa bella riguardo l’iniziativa di Giorgio Rossi a favore dei gatti è che è a lungo termine: partita più di un anno fa, ancora oggi prosegue. E non solo, sebbene inizialmente fossero state dieci le OdV selezionate ora, poco alla volta, si sta allargando la platea.
Leon è stato adottato da Giorgio e sua moglie il 21 gennaio del 2018. Era forastico, poco abituato alle persone e viveva per strada. A conquistarlo è stata la moglie di Giorgio, con sei mesi di pazienza e l’aiuto di un trasportino e un po’ di prosciutto. Tutto sembrava perduto quando è scomparso verso Natale 2017, ma fortunatamente è ricomparso verso l’Epifania, appunto, del 2018. Era in condizioni disperate e pesava meno di 4 kg, ma fortunatamente è guarito.
Sono stati pochi, gli anni trascorsi con la sua famiglia. Poco abituato alla vita domestica, ci ha messo tempo a abituarsi a Giorgio. Ma con il tempo, con entrambi è nato un amore senza fine, quasi “canino” da come seguiva moglie e marito una volta presa la giusta confidenza.
Alla fine, per cinque mesi la sua malattia l’ha attaccato, senza che però soffrisse. Soltanto allora si è deciso di addormentarlo.
E ora, dall’alto del Ponte dell’Arcobaleno aiuta i suoi compari senza casa, grazie alla penna di chi lo ha amato.
Chi gradisse una copia di (A)mici nostri può contattare l’autore sulla pagina dedicata, dove riceverà tutte le informazioni del caso!