L’odissea del veterinario: storie di ordinaria, seppur tragica, felinità

La convivenza con un gatto, o meglio ancora più gatti, è florida di momenti di gioia. Le coccole, le passeggiate con Micio in braccio per casa o per il giardino che sia, le fusa, le dormite fianco a fianco, i giochi assieme… Sì, ma non è tutto. Il trasloco, ad esempio, non è mai una bella esperienza. Esiste tuttavia un appuntamento annuale che fa tremare pressoché ogni umano che condivida la casa con un gatto. Un appuntamento necessario per la salute del gatto, ma non per questo meno temuto: l’odissea del veterinario.

Non illudetevi. Forse il vostro gatto si comporta in modo assolutamente normale durante la giornata in cui avete preso appuntamento con il veterinario per il check-up annuale, ma lui, ugualmente, sa.

banner

Fonte: http://imgstocks.com

Sa cosa sta per accadere, e sa che se si dimostra sospettoso voi prenderete le necessarie misure, con adeguato anticipo, per metterlo nel trasportino. Ecco perché finge ignoranza.

Voi, nel dubbio, continuerete di certo ad appropinquarvi a Micio per ingabbiarlo all’ultimo, perché se no “magari si agita”. Che vi piaccia o no, lui vi osserva.

Ogni anno, il momento fatidico, voi sperate in una scena del genere. Tranquilla, quieta, priva di problematiche.

Fonte: http://pets.axiomthemes.com

Ogni anno resterete, inevitabilmente, delusi. Al contrario: il momento in cui esibite il trasportino marca il vero e proprio inizio della battaglia. È cominciata l’odissea del veterinario.

Si potrebbe scrivere un libro, sui mezzi per ingabbiare Micio. C’è chi ne sfrutta la golosità attirandolo in trappola con leccornie, chi si limita a una saggia presa sulla collottola, chi poveraccio è costretto a chiudersi nel bagno con gatto e gabbia, un po’ come tra le corde di un ring, per ridurre all’agile felino gli spazi di manovra e sperare di averla vinta, mentre i più sfortunati devono premunirsi di guanti e cuscini da utilizzare a mo’ di armatura e scudo per evitare ferite di guerra, nonché di coperte come moderne reti trappola. Qualche volta, nonostante tutto, l’umano vincitore porta persino ferite di guerra non indifferenti.

Finita qui? No, avete vinto solo la prima battaglia, non certo la guerra.

Micio ha almeno un’arma dalla sua: il miagolio straziante e gli occhi accusatori.

Fonte: http://www.pets4homes.co.uk

“Perché mi fai questo? Lo so che mi porti da quel sadico. Tu mi odi, dillo che mi odi”

Voi, ovviamente, che a questo punto vi troverete già in strada diretti all’ambulatorio, non cederete. Ma il senso di colpa sarà quasi inevitabile.

Il penultimo atto è la visita vera e propria.

Fonte: https://it.pinterest.com

I gatti più facili da gestire combattono come diavoli per togliersi di dosso le manacce di quell’estraneo che è il veterinario, i più vendicativi non si limiteranno a questo: una volta concluso il tutto, per farvela scontare, faranno difficoltà anche nel rientrare nel trasportino, per quanto desiderino con tutto il loro essere tornare a casa.

Infine, il rientro. Il rientro è una sinfonia di miagolii offesi, il verso di protesta di chi si è sentito violato nel profondo.

Fonte: http://www.atonkstail.com

E sarà proprio per questo che, una volta che la porta della gabbietta verrà nuovamente aperta, Micio si dirigerà dritto sotto il letto e vi ignorerà per diverse ore. Perché vi rendiate conto di essere colpevoli di lesa maestà.

Solo così termina l’odissea del veterinario. Fino alla prossima visita.