Margherita Hack e il suo gatto Ciccino: una storia di vero amore

C’è chi sostiene che, in realtà, chi muore non lasci questo mondo finché non viene dimenticato e ignorato. Se questo è vero, noi oggi diamo a un’anima notevole, membro onorevole del pantheon della scienza, la possibilità di brillare: raccontiamo con piacere un aneddoto riguardo Margherita Hack e il suo gatto Ciccino.

La storia, che gira in rete da qualche tempo, recita così ed è narrata dalla voce della Hack stessa:

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Si chiamava Ciccino,
è stato con me dal 1932 al 1943,
ho studiato con lui sulle mie ginocchia,
dalla prima media al terzo anno di
università.
Durante la guerra riuscì a
compiere un’impresa storica.
Il cibo era razionato, ma si infilò nella
casa di un federale e gli rubò una forma
di pecorino. Con quel pezzo di formaggio
in bocca più grande di lui riuscì a tornare
a casa. Ma lo videro e dovetti restituire la
forma.
Lui ci rimase così male che per
consolarlo gli cedetti la mia razione di cibo.
Non c’è stato solo Ciccino, nella vita di questa donna dal grande cuore. La dice già lunga il fatto che abbia intitolato uno dei suoi libri nientemeno che “Nove vite come i gatti. I miei primi novant’anni laici e ribelli”. Un altro ancora, forse ancora più significativo, è “I gatti della mia vita”.

Margherita Hack insieme a uno dei suoi gatti

È stata, narrano alcune storie, mamma adottiva di una colonia felina dell’Osservatorio Astronomico di Trieste nota come “i gatti di Margherita”. E a due sue gattine, ha dedicato queste righe all’interno della sua opera Perché sono vegetariana.
Quando Jenny e Luna erano appena arrivate, per abituarle alla nuova casa, la notte le chiudevamo in una stanza – la stanza dei gatti e anche degli ospiti – dove oltre a un comodo letto, disponevano della loro toilette e acqua da bere.
Dopo qualche giorno, la mattina trovavo sempre la porta aperta. Forse non chiude bene, pensai. E chiusi la porta a chiave.
E il mistero fu svelato. Sentivo ripetutamente smuovere la maniglia su e giù. Una delle due aveva scoperto che saltando e aggrappandosi alla maniglia la porta si apriva. Era Jenny, la solitaria, la più coraggiosa e intelligente, come capii, quando la vidi ripetere la stessa operazione con la porta della cucina. E aveva appena 5 o 6 mesi.
Margherita Hack e il suo gatto Ciccino

Margherita Hack insieme ai suoi gatti

Ora Ciccino è, già da qualche tempo, con la sua celebre umana. E così i felini che prima di lei hanno lasciato questa terra. Certamente, li ha trovati tutti ad accoglierla sul Ponte!
Fonte foto 1: www.larepubblica.it
Fonte foto 2: www.ilgattile.it