Polemiche a Cetara per il divieto di nutrire i gatti randagi in strada
Quello che sussiste tra gattari, o volontari che siano, e le amministrazioni comunali è sempre stato un rapporto un po’ sul filo del rasoio. Ancora una volta lo dimostrano le polemiche a Cetara per il divieto di nutrire i randagi in strada. In questa cittadina della costiera amalfitana è infatti scoppiata una piccola bufera.
Nei manifesti affissi dal Comune, rivolto agli “appassionati gattofili”, si precisa che essi sono “pregati di curare i gatti nella propria abitazione”. Il motivo? Prevenire un’eventuale allerta sanitaria, determinata dalla presenza di agenti infestanti come topi e blatte, che potrebbero essere attirati dal cibo lasciato per strada.
Non c’è bisogno di specificare come sia impossibile in molti casi, o almeno molto difficile, convincere un gatto randagio a entrare in casa nostra. Non solo, talvolta le colonie sono anche stanziate in luoghi parecchio lontani dalle nostre abitazioni. E che dire, poi, di chi in casa ha altri animali, magari ostili a uno o più gatti estranei ed esterni?
Insomma, il consiglio, perché non di divieto né un’ordinanza sindacale si tratterebbe, sembra un po’ una presa in giro.
Nondimeno, il Comune si difende affermando che ha “già da tempo contattato il servizio veterinario dell’Asl che ha avviato un piano di sterilizzazione”, quasi a indicare che c’è comunque attenzione verso gli animali.
Vale la pena, in questa sede, ricordare che le colonie feline sono protette da specifiche leggi, e in particolare “È attribuita ai comuni, singoli o associati ed alle comunità montane, ai sensi degli articoli 27, primo comma, lettera a), e 18 del DPR 24 luglio 1977 n.616, la funzione esercitata dall’Ente nazionale protezione animali, di vigilanza sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e locali, relativi alla protezione degli animali ed alla difesa del patrimonio zootecnico“. I comuni sono quindi tenuti a assicurare il benessere dei nostri quattrozampe.
Non sappiamo ancora che finale avrà questa faccenda. Certo è che le polemiche a Cetara per il divieto di nutrire i randagi in strada non si placheranno facilmente.