Non avranno la nostra stessa fisionomia, eppure per molti di noi i nostri gatti diventano parte integrante della famiglia. E, quando cadono vittima di malattie feroci, ci cade il mondo addosso. Così è accaduto anche a Sara, che chiede con urgenza un aiuto per salvare il micio Birillo dalla Fip.
Fonte: https://www.gofundme.com/
L’incontro tra Sara e Birillo
L’incontro tra Birillo e Sara è stato senza dubbio voluto dal destino. Si sono incontrati lo scorso 7 dicembre nel giardino di casa di lei, un batuffolo infestato da pulci e zecche, tanto, troppo magro, a un passo dal chiudere gli occhi per sempre.
“È entrato da solo nel portone, mi ha chiesto aiuto ed abbiamo instaurato da subito un rapporto speciale. Lui è il mio bambino, è parte di me. Viviamo un rapporto simbiotico”, scrive Sara stessa.
Oggi Birillo ha 15 mesi, ma le sue peripezie sono tutto tranne che terminate. Gli è stata infatti diagnosticata la terribile FIP. La FIP, o peritonite infettiva felina, è una forma mutata della famiglia dei coronavirus che resiste alle difese immunitarie dell’organismo del gatto e si diffonde oltre l’intestino invadendo gli organi interni. Nel tentativo, senza successo, di combattere il virus, il sistema immunitario produce cellule e sostanze che si accumulano negli organi danneggiandoli. L’esito si traduce in FIP umida, un accumulo di liquido giallo all’interno dell’addome e/o del torace, o secca. E la mortalità è sempre pressoché sicura.
La cura sperimentale per la FIP e la raccolta fondi
L’unica speranza di Birillo è un farmaco sperimentale progettato in America dal dr. Pedersen, noto come GS-441524, che agisce come inibitore della replicazione dell’RNA virale. Il problema? Il costo elevato.
Il costo è esorbitante, circa 3000 euro per il trattamento della durata di 84 giorni e le relative analisi di controllo.
Ecco, quindi, l’accorato appello di Sara.
La mia famiglia da sola non riesce ad affrontare simile cifra e siamo affranti e disperati.
Sono qui a chiedervi di aiutarmi, aiutatemi a salvarlo vi prego.
LO DEVO SALVARE.
Non me ne importa nulla del giudizio della gente, di chi penserà che faccio l’elemosina, di chi dirà ma è solo un gatto.
Lui è parte di me, del nostro tutto.
Come si può notare, manca ancora parecchio al raggiungimento del traguardo. Eppure con l’aiuto di tanti Birillo può farcela.
Lo aiutiamo, una goccia alla volta?
È doveroso, a chiusura di questo articolo, ringraziare la nostra lettrice Silvia, che ci ha segnalato questa situazione e dato la possibilità di tendere una zampa a Birillo.
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