Viterbo e la colonia felina del cimitero
Nel cimitero di Viterbo nell’anno 2014 era ospite una colonia felina.
Non è certo una novità che i gatti si aggirino per i cimiteri: accade già a Brindisi, dove una colonia riconosciuta ha sede proprio nel cimitero locale. I gatti sono animali in grado di emanare ossitocina, un ormone che stimola il comportamento materno e che quindi, rappresentando la nascita, è opposto al sentimento di perdita della morte.
E tanti sono i visitatori del cimitero sulle cui labbra affiora un sorriso alla vista dei felini. Pubblichiamo qui, a dimostrazione, stralci di lettere inviate alla redazione del sito Tusciaweb.eu da alcuni lettori.
È esemplificativa a riguardo la lettera della signora Antonella Torquati.
Non solo. Essendo una frequentatrice del cimitero, posso testimoniare in favore dell’attenzione che quei mici godono e, soprattutto, di quanto bene possano fare alle persone sole che frequentano quei marmi freddi. Ho visto anziane illuminarsi di un sorriso nell’accarezzare i manti morbidi e trovare un motivo in più per recarsi in un posto dove spesso non è facile rimanere sereni. I gatti, al cimitero, regalano un soffio di vita.
Queste, invece, le parole di Dario Tredicucci.
Imbatterti ogni tanto, tra una tomba e l’altra, in queste creature, i gatti appunto, spezza un po’ la sacralità del posto e ti riporta un sorriso. Ho visto anziane signore chiamarli e parlarci come fossero amici e non vi nascondo che anche a me a volte è capitato.
Non tutti, pero, si sono rivelati concordi con queste opinioni. C’è stato chi ha lamentato, nel febbraio 2014, di una eccessiva proliferazione dei gatti, che a detta di alcuni sarebbero stati trenta o quaranta, di sporcizia diffusa e ciotole ovunque. Le volontarie hanno replicato che la colonia felina era curata tanto da loro quanto dall’Asl, e che erano da biasimare per le ciotole abbandonate quanti si ostinavano a lasciare cibo agli animali nonostante i cartelli presenti al cimitero diffidassero dal farlo.
Non ci è voluto molto perché a Viterbo qualche cuore pieno di odio agisse. Nel marzo 2014, IlMessaggero.it ha segnalato la scomparsa di 9 dei 19 gatti (ed ecco che qui i numeri variano), da un cimitero che possiamo solo supporre, a logica, essere lo stesso protagonista di questo articolo, data l’assenza di informazioni precise. Ha colpito i volontari anche investimento cruento di una gatta grigia. L’Aidaa ha inoltre svelato la brutale uccisione di un’altra gatta, trovata col ventre aperto. L’amministrazione comunale, va detto, ha cercato di proteggerli dichiarando pubblicamente l’interesse del Sindaco stesso nella loro salute e nel loro benessere.
In difesa dei mici ha parlato Violetta Vidussoni.
Che si trovino nel cimitero o nel condominio di un palazzo o nella pubblica via non deve interessare, né può portare a decisioni drastiche quanto illegali come quelle dello spostamento o l’eliminazione degli animali. I diritti di questi ultimi sono naturalmente accompagnati dai doveri di chi è chiamato ad accudirli, tanto più che non può esistere una colonia se non vi è il relativo responsabile. E custodia e accudimento significano, nello specifico, pulizia, sterilizzazione, cure mediche e nutrizione.
Bisogna attendere novembre 2014 per ricevere buone notizie da Viterbo: e nello specifico, la notizia che la Associazione Felina Viterbese Bastet, nata a giugno dello stesso anno, ha raccolto, grazie a una cena di beneficenza, circa 500 euro da destinare alla sterilizzazione dei gatti delle colonie.
E oggi? Le notizie reperite terminano qui. Non sappiamo se la colonia esista ancora, non abbiamo idea di come venga gestita. Forse qualche lettore di Viterbo può illuminarci?