Voleva dare cibo vegano al gatto e la convivente si è opposta

Quando si parla di alimentazione del gatto, le scuole di pensiero sono numerose e tanti sono anche i dubbi che possono sorgere. Qualcuno, però, ha le idee piuttosto chiare, e a tal proposito vi raccontiamo una storia proveniente da Reddit: una donna voleva dare cibo vegano al gatto e la convivente si è opposta.

Tutto è cominciato con la decisione di adottare un micio. E inizialmente, la futura “mamma gatta” si è dimostrata piuttosto scrupolosa. Ha infatti acquistato tutto l’occorrente pedissequamente… incluso il cibo, di marca VeganPet, tutto di tipo secco.

banner

È stato a questo punto che la convivente si è interessata alla questione per la prima volta, cercando di spiegare pacificamente come non solo i gatti non siano strutturati per un’alimentazione vegana, ma anche l’assenza di umido nella dieta possa causare problemi ai reni nel lungo termine. Imperturbata, la donna ha sostenuto se il cibo VeganPet è in vendita significa che è utilizzabile senza problemi.

A quel punto, la convivente della signora, ben lungi dall’arrendersi ha cambiato strategia. L’ha accompagnata al rifugio da cui intendeva adottare il micio, e con sua sorpresa alla domanda di rito in merito all’alimentazione felina ha sentito la futura adottante mentire alla volontaria, sostenendo che avrebbe acquistato cibo contenente carne.

Così, approfittando di un momento di distrazione della signora, la convivente ha rivelato la verità alla volontaria. Il risultato è stato, ovviamente il rifiuto della domanda di adozione.

La questione sembrava, così, chiusa. La donna voleva dare cibo vegano al gatto e la convivente si è opposta, apparentemente con successo.

Senonché, qualche tempo dopo la signora ha comprato un gatto su Gumtree, noto sito di compravendita. Il gattino scelto si è rivelato essere un ragdoll di 10 mesi, pieno di pulci e con severi problemi di disidratazione.

Un gatto di razza Ragdoll. Immagine di repertorio.

Il suo stato di salute ha richiesto una visita urgente dal veterinario, con tanto di ricovero. E la convivente della signora, pare, è pronta a dargli lei stessa la carne di cui necessita e assicurarsi che il micio riceva le necessarie attenzioni mediche. Non solo, ha intenzione di far parlare la signora con il proprio veterinario, per convincerla a cambiare idea; e in caso di insuccesso chiederà al veterinario stesso di riportare la situazione alla RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals).

Il futuro, ora, è incerto. La RSPCA potrebbe intervenire, lavorando per trovare un’altra famiglia al gatto. O, considerato il raffreddarsi inevitabile dei rapporti, la signora potrebbe traslocare portando altrove anche il micio.

Non sappiamo come si sia conclusa la vicenda, purtroppo.

Piuttosto, cosa ne pensate? La signora voleva dare cibo vegano al gatto e la convivente si è opposta, ha fatto la cosa giusta? O avrebbe dovuto lasciar correre?