Il Margay, felino selvatico del Centro e Sud America
Chi ci segue da un po’ e ci conosce sa che di tanto in tanto dedichiamo un piccolo spazio anche ai felini selvatici, i “cugini” delle nostre tigri domestiche con cui nonostante le notevoli differenze biologiche e la lunga permanenza accanto all’uomo sussiste ancora una sorprendente quantità di similarità.
Ecco che vi regaliamo, dunque, qualche curiosità sul margay, felino del Centro e Sud America dagli occhi grandi, abile saltatore e straordinario arrampicatore.
Partiamo, dunque, dal nome di questa specie. Il Margay (Leopardus wiedii), noto anche come gatto di Wied, è stato così battezzato in onore del principe Massimiliano di Wied-Neuwied, che ne raccolse i campioni in Brasile durante la spedizione da lui intrapresa nel sud – est del Brasile dal 1815 al 1817.
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Descrizione fisica
Fisicamente ricorda il più noto ocelot, con alcune differenze. La testa del Margay è più corta, gli occhi più grandi, la coda e le zampe più lunghe. Il corpo è lungo dai 48 ai 79 centimetri, mentre la già citata coda misura dai 33 ai 51 centimetri.
E che dire delle zampe? Sono lunghe e flessuose abbastanza da permettergli di inseguire uccelli e scimmie di ramo in ramo, e in più è dotato di una particolare flessibilità nelle caviglie che gli permette di scendere dagli alberi a testa in avanti. Pensateci, quanto spesso invece un gatto domestico esita di fronte a una sfida del genere? Non è un caso se il suo peso oscilla tra i 2 e i 4 chilogrammi. I rami richiedono leggerezza!
Una particolarità tutta sua è la pelliccia. Il fondo è marrone, impreziosito da righe in marrone scuro che si alternano a macchie nere e altre striature longitudinali. Negli arti inferiori il pelo si schiarisce fino al giallo-marrone e le “decorazioni” si fanno più rare, mentre la coda presenta bande scure e punta nera. Le orecchie sono caratterizzate nella parte posteriore da base nera con macchie bianche circolari.
Habitat e carattere
Il suo habitat di elezione sono le foreste sempreverdi e i boschi di latifoglie. Lo si può incontrare in Brasile e nei paesi del Centro e Sud America in genere. Certo, con un po’ di fortuna, perché il margay predilige le ore notturne, emette suoni che per natura non è facile udire oltre un certo limitato raggio e ha un carattere schivo e solitario tanto da rifuggire persino i suoi simili, con la sola esclusione del periodo di accoppiamento.
A proposito di accoppiamento, anch’esso avviene in alto, sui rami degli alberi. Sono poco più di sessanta secondi di passione, importantissimi però per questa fragile specie.
Gestazione e cuccioli
Ogni mamma margay partorisce un solo cucciolo, generalmente tra marzo e giugno. Alla nascita il piccolo pesa tra gli 85 e i 170 grammi; apre gli occhi sul mondo presto, dopo due settimane. Dopo due mesi già è stato svezzato e può nutrirsi di cibo solido. Dopo ciò, se sopravvive, lo attendono la maturità sessuale a circa un anno e altri circa 11 anni di vita selvaggia.
Già, se sopravvive… Purtroppo la metà dei nuovi nati all’età adulta non arriva nemmeno. Senza dubbio il margay è una specie particolare, ma la scomparsa continua del suo habitat non gli è certo di aiuto.
Se qualche curiosità sul margay non vi basta, e volete saperne di più, restate sintonizzati: presto parleremo ancora di questo splendido felino!