Salviamo il Margay assieme a Wildlife Initiative: basta poco e vi raccontiamo come fare

Non molto tempo fa vi abbiamo parlato del Margay, questo felino selvatico del Centro America dalle grandi doti di saltatore e arrampicatore. Ebbene, ci auguriamo che quell’articolo di stampo scientifico vi abbia aiutati a conoscere, e prendere in simpatia, questa creatura. Perché?

Perché la specie è minacciata e  vi invitiamo ufficialmente a proteggere il Margay assieme a Wildlife Initiative.

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“Margay” by Marco Zanferrari is licensed under CC BY-SA 2.0.

La distruzione del suo habitat e il commercio di pelli

Doti atletiche a parte, la caratteristica più stupefacente di questo felino è la sua pelliccia maculata. Purtroppo, essa è allo stesso tempo fonte di grande sofferenza per lui.

Il margay è protetto dalla Convenzione di Washington (CITES) che regola il commercio internazionale delle specie di fauna e flora a rischio di estinzione. Nello specifico, è menzionato in Appendice I della CITES, ovvero quella che elenca le specie più a rischio. Tutto perché il magico mosaico che gli ha regalato madre natura fa gola a troppe persone senza scrupoli né morale.

Fino agli anni Ottanta del secolo scorso, questa specie veniva cacciata senza pietà per rimpiazzare la pelliccia dell’Ocelot, nel frattempo finito sotto protezione. E negli anni Novanta le cose non sono migliorate. La CITES denuncia una differenza del doppio tra il numero di esemplari legalmente esportati e dichiarati dai paesi esportatori e quelli dichiarati dai paesi importatori.

Anderson cristiano hendgen, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Quanto al commercio illegale di pelli, sia a livello locale che internazionale, i numeri non sono noti né documentati. La distruzione del suo habitat, dovuto al taglio del legname, incendi dolosi, la presenza di cani randagi e persino come vendetta da parte degli allevatori di polli, di cui ai loro occhi il margay è colpevole di cibarsi, non aiutano questo felino a sopravvivere all’estinzione. A completare questo triste quadro, non mancano neanche diversi incidenti stradali.

Wildlife Initiative si è spinta fino in Guatemala, sulle vette dei vulcani sopra Queztaltenango, a quota 3000 m. Ci raccontano gli operatori che “qui orgogliosamente abbiamo rilevato il margay col nostro team grazie ad un campionamento sistematico con fototrappole durato un anno. Basta considerare che l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) riporta quota 1500m come limite massimo di altitudine per la specie per capire la straordinarietà della scoperta”.

E senza dubbio straordinario lo è, ma questo dato evidenzia anche come questa specie in Guatemala sia poco studiata. E peggio ancora, abbandonata a se stessa. È facile intuire, fatte queste premesse, che la specie è a livello di pericolo critico in questo paese. Solo rifugi a 3000 m di quota e poco più come quelli da noi attenzionati possono permetterne la sopravvivenza, e anche così l’impresa non è facile: le strade asfaltate che conducono a queste altitudini non sono infrequenti. Serve un intervento deciso e rapido affinché la specie non scompaia anche da questi ultimi rifugi già devastati.

Come intende operare Wildlife Initiative a favore del Margay?

Lo scopo di Wildlife Initiative è ambizioso.

“Vogliamo indirizzare le istituzioni verso una task force pacifica al fine di proteggere la specie, iniziando dalla riduzione del randagismo favorito da discariche abusive proprio su quelle aree più remote, ma anche da un lavoro di sensibilizzazione della popolazione locale al fine di scongiurare la cattura e il commercio delle pellicce salvando i pochi esemplari che riescono a rifugiarsi su queste vette. Gli abitanti locali guadagnano pochi dollari da questo commercio e siamo sicuri che coinvolgendoli in un programma di monitoraggio della specie riportando i segni di presenza a noi, possiamo ingaggiarli come nostre guide/trackers ripagandoli in maniera per loro soddisfacente seppur poco costosa, rimuovendo lo status di illegalità e facendoli sentire utili ad un programma di interesse internazionale”.

 

Come aiutare? Adottane uno a distanza!

La buona notizia? Tutti noi possiamo a modo nostro aiutare questo felino!

Come?

Adottando” un Margay, ovvero facendo una donazione a Wildlife Initiative che permetta di finanziare la lotta a favore della sua sopravvivenza.

Ogni importo è il benvenuto, ovviamente. Anche solo pochi euro possono essere preziosi. Basta andare su questa pagina.

Con la formula “Golden”, che prevedere una donazione di 50 euro, riceverete:

  • una maglietta con l’immagine di una delle nostre specie ;
  • un certificato di adozione personalizzato con il tuo nome (disponibile in formato digitale e cartaceo);
  • un PDF mensile che descrive le specie di cui ci occupiamo in tutto il mondo;
  • uno sconto di 100 euro sulle nostre spedizioni ecoturistiche in Mongolia;
  • una newsletter con le ultime notizie e foto dal campo.

Con la formula “ordinario”, che prevede una donazione di 30 euro, riceverete:

  • un certificato di adozione personalizzato con il tuo nome (disponibile in formato digitale);
  • un PDF mensile che descrive le specie di cui ci occupiamo in tutto il mondo;
  • uno sconto di 100 euro sulle nostre spedizioni ecoturistiche in Mongolia;
  • una newsletter con le ultime notizie e foto dal campo.

E se questo non bastasse a convincervi, vi vogliamo ricordare che la stessa formula di intervento è stata messa in atto da Wildlife Initiative per il gatto di Pallas, con risultati straordinari.

È Natale anche per lui. Ci aiutate proteggere il Margay assieme a Wildlife Initiative?